Uno dei bonus più atteso dai lavoratori, grazie a questo sostegno mensile si potranno avere 100 euro direttamente in busta paga.
Purtroppo quelli che stiamo vivendo non sono tempi facili. Da dopo il Coronavirus, infatti, è stato un crescendo di situazioni critiche che hanno rischiato di portare a tracollo il mondo per come lo conoscevamo. E così, tra inflazione e rincaro generalizzato dei prezzi anche dei beni di prima necessità, che col tempo sono diventati quasi di lusso, è difficile riuscire a far quadrare i conti arrivando a fine mese senza acqua alla gola.
Proprio perché ormai è tutto caro a fronte di una stagnazione degli stipendi, il potere d’acquisto di quasi tutte le famiglie italiane si è ridotto non poco. Ecco perché i bonus permettono di tirare un sospiro di sollievo senza dover tirare la cinghia più del necessario. E a proposito di incentivi, quello di cui parleremo a breve è particolarmente caro ai lavoratori perché consente di avere 100 ogni mese direttamente in busta paga.
100 al mese in busta paga: come funziona il bonus per i lavoratori
Conosciuto anche come “ex bonus Renzi” o “bonus 100 euro”, col tempo questo incentivo è diventato una voce fissa in busta paga, tanto da diventarne parte integrante. Stiamo parlando, infatti, di un bonus di cui i lavoratori possono usufruire fin dal 2020. E malgrado all’inizio sia stato introdotto solo per sei mesi, dal 2021 è diventato un beneficio fisso tanto da essere prorogato anche per il 2024.
Non tutti però possono richiederlo, ma solo alcune categorie di contribuenti ovvero i lavoratori dipendenti che rientrano in determinate fasce di reddito Giusto per rendere l’idea, per tutto il 2024 il bonus sarà garantito ai dipendenti il cui reddito è compreso tra 8.174 e 15.000 euro. Tuttavia, anche chi supera i 15.000 ma non va oltre i 28.000 euro annui può richiederlo, a patto però che le detrazioni superino l’imposta dovuta.
Ovviamente, i titolari di partita IVA non possono accedere al bonus perché percepiscono redditi solo dal loro lavoro autonomo. È possibile però inoltrare la domanda per il bonus 100 nel caso in cui si sia in regime forfettario. Come specificato, infatti, dalla circolare n. 29/E del 20 dicembre 2020, si devono considerare i redditi derivanti dal lavoro autonomo in regime forfettario nella determinazione del reddito complessivo.
Motivo per cui, ai fini della verifica del diritto al bonus Irpef, se si rispettano i requisiti, l’incentivo spetta anche ai lavoratori autonomi. L’importante, anche in questo caso, è che il loro reddito complessivo non superi le fasce stabilite proprio perché si tratta di bonus volto ad aiutare i nuclei familiari più in difficoltà.