La meravigliosa terra della Sicilia, un tempo, secondo dei documenti, è stato il luogo delle streghe. E tu sei pronto a scoprirne la storia?
Sicuramente a scuola tutti avranno avuto modo di studiare la materia di storia. Ora, a prescindere dal fatto che possa piacere o meno, è doveroso ammettere che ogni argomento è in grado di affascinarci. In maniera particolare, quando si arrivava al periodo del Medioevo la nostra insegnante non poteva fare a meno di citare una triste pagina del tempo.
Stiamo parlando della caccia alle streghe, donne bellissime che per qualche caratteristica, appunto perché magari avevano i capelli di colore rosso o altro ancora, venivano condannate al rogo oppure ad altri supplizi tremendi. Si narra che queste figure siano esistite non solo a Benevento, anche in Sicilia e che si dividono in diverse categorie.
Le streghe siciliane, la storia che non trovi a scuola
Dopo la morte dell’imperatore Federico II, arrivarono in Italia gli Spagnoli e, in particolare, la Santa Inquisizione che condannava chiunque andasse contro la legge della Chiesa. Era la stessa a decidere se una persona poteva vivere oppure morire. Secondo alcuni archivi della Santa Inquisizione, che si trovano a Roma, Palermo, Madrid e Simancas, la Sicilia era terra di streghe.
Le streghe altro non erano altro che donne condannate per sortilegi, donne che vestivano di nero e che, secondo gli inquisitori, dividevano il mondo in due parti, appunto il bene ed il male. Stiamo parlando di una realtà esoterica, fatta di alchimia, ma anche di tradizione popolare. Queste, poi, col passare del tempo, divennero delle figure tipiche del folklore della regione. Le si poteva o temere oppure venerare.
Una prima categoria di streghe erano “le donne di fuora” che al tempo erano viste come degli esseri soprannaturali. In particolare, si parla di streghe bianche, e quindi buone, che vivevano come mogli devote e casalinghe perfette. Esse sapevano utilizzare le arti magiche e le erbe.
Le ultime categorie di streghe siciliane
L’altra categoria è quella delle “Megare”, donne capaci di liberare le anime dal male, dal malocchio, da varie fatture. Anche loro erano streghe buone che, però, a differenza delle prime, erano in grado di combattere contro gli incantesimi maligni. Infine, c’erano le “Draguniere” oppure chiamate anche “Animulari”. Queste, a differenza delle prime due categorie, erano dalla parte del male, avendo donato la loro anima al diavolo. Avevano lunghi capelli e uscivano di notte per radunarsi e progettare qualche azione malefica contro tutti coloro che erano contrari alla figura di Satana.