Sei in regola con i pagamenti delle imposte? L’Agenzia delle Entrate sta facendo controlli su certi redditi: ecco cosa devi sapere.
L’Italia è un paese con un imponente evasione fiscale, i Governi che si sono succeduti fino ad ora non hanno risolto granché in merito; purtroppo l’evasione è sempre molto alta e questo va a discapito dei cittadini onesti che pagano. Le tasse sono necessarie per il bilancio di uno Stato, lo vediamo tutti i giorni nel quotidiano: se non paghiamo i servizi diminuiscono o non sono assolutamente efficienti; è anche vero che la percentuale di imposte che paghiamo sul reddito è molto alta e non sempre si favoriscono i più deboli ma, più evasione c’è e più siamo tassati.
Il controllo dello Stato è divenuto sempre più capillare, con le nuove tecnologie i controlli incrociati sono sempre più puntuali, è più facile trovare omissioni o parziali pagamenti. L’Agenzia delle Entrate è quella che trova e comunica ai cittadini le anomalie rilevate dai controlli delle nostre denunce dei redditi. Per il 2024 il Governo ha come obiettivo di aumentare l’invio ai cittadini delle lettere di compliance: l’Agenzia delle Entrate invia ai contribuenti un sollecito a mettersi in regola, qualora avessero omesso o parzialmente omesso il pagamento dei tributi.
Le lettere di compliance sono già arrivate a molti, si riferiscono a controlli sull’anno di imposta 2020; le verifiche sono state effettuate principalmente sui seguenti redditi: da lavoro dipendente e assimilati, da lavoro autonomo e da affitti. Se vogliamo controllare la nostra situazione, possiamo entrare nel nostro cassetto fiscale, qui potremmo vedere le eventuali contestazioni dell’Agenzia delle Entrate sui nostri redditi dichiarati per il 2020.La lettera che arriva ci segnala le anomalie riscontrate facendo un controllo incrociato tra dichiarazione dei redditi e i dati presenti nell’Anagrafe Tributaria.
Una volta ricevuto l’avviso abbiamo due possibilità: regolarizzare la nostra posizione usufruendo delle agevolazioni del ravvedimento operoso oppure, se le contestazioni dell’Agenzia delle Entrate non ci sembrano corrette, possiamo inviare la corretta documentazione. Ricordiamo che il ravvedimento operoso prevede sanzioni ridotte ma deve essere effettuato prima che inizi l’accertamento vero e proprio.
Mediante il ravvedimento operoso, la sanzione che dovremo includere, per l’omissione o parziale omissione del pagamento, è del 15% contro il 90% che normalmente si dovrebbe pagare in questi casi. Nel nostro cassetto fiscale troviamo tutte le informazioni per regolarizzare la nostra posizione. Per quanto riguarda invece per i redditi da affitti, la parziale o completa omissione dei tributi comporta sì il ravvedimento operoso ma la sanzione aumenta: per quelli che non hanno dichiarato il canone di locazione, la sanzione ordinaria è del 240% del tributo; per dichiarazione infedele è pari al 180%.