Adesso non è più il Covid a far paura, ma il morbillo. Non è più l’infezione di cui tutti siamo a conoscenza: l’avviso dell’infettivologo.
Quando parliamo di morbillo per tutti è facile pensare ai puntini rossi sulla pelle che hanno potuto caratterizzare la nostra infanzia. La loro moltiplicazione sul nostro corpo hanno segnato un vero e proprio incubo dei nostri anni passati. Dalla sensazione di prurito alla polverina magica rilassante che i nostri cari ci spalmavano sul corpo per alleviare il fastidio. Spesso però al morbillo potrebbe essere associato anche un bel ricordo, come il rimanere a casa e saltare i giorni di scuola senza fare troppi sforzi mentali.
Perché no? I più fortunati potevano ricevere anche la visita di un parente pronto a portare un piccolo regalino per la malattia. Insomma questa malattia è legata più che altro ai nostri giorni di infanzia eppure sembra proprio che stia per tornare. Inoltre con questa parola negli ultimi giorni si sta identificando una malattia simile, ma che è molto più potente. A rivelarlo ci ha pensato il famoso infettivologo Matteo Bassetti, direttore della clinica universitaria di Malattie Infettive del Policlinico San Martino. Il direttore dell’ospedale genovese ha quindi rivelato perché adesso non bisogna prenderlo sottogamba.
Morbillo, sta per tornare e non è quello che conosciamo: l’avviso di Bassetti
L’infettivologo genovese Matteo Bassetti ha voluto affrontare con chiarezza e urgenza il tema del morbillo. Nel farlo ha fornito anche una sorta di pentalogo che evidenzia l’importanza di affrontare questa malattia con la massima serietà ed attenzione. Per prima cosa Bassetti ha sottolineato la natura estremamente contagiosa del morbillo, definendolo la malattia più contagiosa di tutte, con un indice di contagio (R0) tra 16 e 18. Stiamo parlando di un dato molto superiore rispetto al Covid-19 e con un solo contagio potrebbe diffondersi in una scuola intera.
Un altro punto cruciale riguarda le complicazioni associate al morbillo: fino al 30% dei casi può sviluppare complicanze, rendendolo una delle malattie più gravi. È importante sottolineare che il morbillo può colpire tutte le fasce d’età, con un’attenzione particolare verso i giovani non vaccinati tra i 15 e i 30 anni, che rappresentano la fascia più colpita. Bassetti ha quindi voluto sottolineare anche l’efficacia del vaccino che ha un tasso del successo fino al 99% tra coloro che ricevono entrambe le dosi.
Nonostante questo è importante notare come l’Italia sia ancora al di sotto del target del 95% per raggiungere l’immunità di gregge. È preoccupante notare che il morbillo sta facendo il suo ritorno non solo in Europa, ma anche negli Stati Uniti e in altre parti del mondo. Bassetti ha quindi invitato la politica a prestare maggiore attenzione al fenomeno, affermando come a breve potrebbe esserci un’epidemia di morbillo in Italia, specie tra i giovani (15-30 anni) non ancora vaccinati. Quindi solamente aumentare una copertura di vaccinati permetterebbe di evitare un’altra epidemia.
