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Economia

Anticipo TFS a tasso agevolato: il bonifico non arriva, ecco cosa succede

Pubblicato da
Veronica Iezza

Richiedi un anticipo del TFS a tasso agevolato e ti ritrovi a guardare il vuoto nel saldo bancario? Scopri le sfide nascoste dietro le lentezze burocratiche dell’INPS.

Mensilmente, come un appuntamento imprescindibile, ecco giungere il rapporto della Banca d’Italia che fotografa con precisione l’andamento del rendistato. È come lo spartito con cui le banche sinfonizzano i tassi di interesse per gli anticipi del TFS, una melodia conosciuta soprattutto dai dipendenti pubblici in attesa della loro liquidità post-servizio. Ancor una volta, a marzo, il rendistato ha seguito la sua marcia trionfale, posizionandosi al 3,4%, ben al di sopra della linea critica, come già in gennaio.

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Questo indicatore, sommato a uno spread costante del 0,5%, dà vita agli interessi applicati dai istituti di credito sui prestiti rivolti agli ex dipendenti statali in cerca di liquidità anticipata. Il risultato? Tassi che oscillano intorno al 4,5% su prestiti a lungo termine, traducendosi in migliaia di euro di costi per chiunque faccia richiesta, magari per un anticipo di 45 mila euro, il massimo consentito.

Una sorta di balzello insostenibile, soprattutto dopo i richiami della Corte Costituzionale, l’ultima risalente a giugno scorso, rimasti finora inascoltati, che sottolineano l‘incompatibilità del pagamento dilazionato del TFS-TFR con i principi fondamentali della nostra Carta Costituzionale.

La questione delle risorse

La Consulta ha bussato alla porta del Parlamento, sollecitando un intervento deciso. E in effetti, alcuni deputati hanno avanzato proposte di legge per affrontare il problema. Ma il semaforo rosso è arrivato, nelle scorse settimane, dalla Ragioneria dello Stato. Al momento, sembra che non ci siano risorse disponibili per velocizzare i pagamenti del TFS ai dipendenti pubblici.

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Sono naufragate le proposte di legge in commissione Lavoro che cercavano di ridurre i tempi e aumentare gli importi dei pagamenti dilazionati del trattamento. Un’altra proposta, ora in esame nella commissione Difesa, mira a elargire il TFS immediatamente al personale militare uscito dal servizio.

Ma anche questa potrebbe essere bloccata dalla Ragioneria Generale dello Stato. È vero, da un anno gli statali possono rivolgersi all’INPS per ottenere un anticipo del TFS a un tasso agevolato del 1%. Tuttavia, i tempi di elaborazione delle domande sono lentissimi, superando spesso l’anno di attesa per il bonifico.

Senza contare che è difficile comprendere perché un dipendente pubblico debba pagare l’INPS per ottenere ciò che gli spetta per legge.

Pubblicato da
Veronica Iezza