Vuoi richiedere l’Assegno di inclusione? Tieni a mente questa situazione prima di farlo: potrebbe essere sospeso.
Da più di un mese è entrato in vigore l’assegno di inclusione. Si tratta di un sostegno economico che sostituisce il Reddito di Cittadinanza. L’obiettivo è quello di integrare nel settore sociale e lavoratore le persone. E per ottenerlo si devono rispettare alcuni requisiti piuttosto importanti. Riguardano la residenza, la cittadinanza e il soggiorno del cittadino italiano. A questa richiesta si aggiungono anche altri elementi fondamentali.
Per esempio il reddito del beneficiario e del suo nucleo familiare. Viene stabilito soltanto con la presentazione dell’ISEE. La domanda può essere richiesta direttamente sul portale dell’ente previdenziale (INPS), grazie al quale è possibile usufruirne. Nella stessa piattaforma si potrà ricevere una comunicazione per sapere se è stato accettato o meno. Difficilmente viene rifiutato a dire il vero: è un sostegno economico semplice da richiedere.
Anche se succedesse l’utente avrebbe comunque 60 giorni di tempo per rinviare la documentazione. Due mesi sono più che sufficienti per riuscirci (considerando anche il supporto del commercialista o del CAF). Tuttavia c’è la probabilità che l’assegno di inclusione venga sospeso a priori. Cioè che non si potrà ricevere in ogni caso. Ma in quale situazione può verificarsi una vicenda del genere?
Assegno di inclusione, quando può essere respinto agli utenti? Attento a questa circostanza
La domanda può essere messa in pausa per diverse ragioni. Per incongruenza tra DSU e stato di famiglia, situazione di svantaggio, richiesta di un supplemento sui requisiti reddituali e presenza di una persona disabile nel nucleo familiare. Questi dettagli sono reperibili direttamente sulla pagina ufficiale dell’INPS, che ci informa di queste situazioni in ogni momento. Sono ben specificate e devono essere rispettate prima dell’invio della richiesta.
Ciò non toglie che le domande saranno lavorate in futuro. Dovranno passare 60 giorni di tempo prima che questo avvenga. A confermarlo è sempre la legge presente sul sito ufficiale. L’INPS è tenuta a considerare la domanda accolta e a procedere al pagamento (ammesso che lo svantaggio non sia grave o certificato dall’amministrazione).
Ricordate questa situazione prima di inviare la domanda per ottenere l’assegno di inclusione. Molte persone non si accertano di aver rispettato i requisiti, ricevendo una risposta negativa come conseguenza. Per evitare che ciò accada è sufficiente informarsi quanto basta. Le regole sono più che chiare in fin dei conti.