Troppe domande per l’assegno di inclusione: la maggior parte vengono rifiutate. Ma che cosa sta succedendo e che cosa cambierà?
Si torna a parlare dell’assegno di inclusione, la misura lanciata dal Governo riconosciuta dai primi giorni di Gennaio 2024, con il preciso scopo di far nascere una misura di sostegno economico e di inclusione, sociale e professionale, ovviamente per chi ne ha il diritto.
Per potere ottenere l’assegno si devono avere dei requisiti, che sono quelli di: residenza, cittadinanza e soggiorno, alla prova dei mezzi sulla base dell’ISEE, alla situazione reddituale del beneficiario e del suo nucleo familiare e alla partecipazione ad un iter ad hoc di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.
Il problema di non poco conto è però relativo all’avvio della domanda stessa: sono tante infatti le domande che nell’ultimo periodo risultano bloccate o respinte: un dato che fa pensare ad un vero e proprio flop. Ma entriamo nel merito della questione.
Insomma, nonostante le migliori intenzioni, è davvero facile tirare le somme e notare come l’avvio del progetto suddetto non stia andando per il meglio, sembra infatti che siano davvero tante le domande che negli ultimi tempi, hanno ricevuto una sospensione o un rigetto.
In un comunicato del 16 febbraio, il Ministero del Lavoro ha cosi chiarito:
Il dato che però spicca sul resto ha proprio a che fare con le domande che vengono respinte o annullate, un particolare che pare avere a che fare con superamento delle soglie di reddito, dall’omessa dichiarazione lavorativa e dalla DSU sopra soglia.
Cosi come riporta la nota ufficiale del Ministero: “Anche quanto recentemente comunicato dalla Banca d’Italia si pone sulla stessa linea: le modifiche alla normativa hanno diminuito la platea dei potenziali beneficiari da 2,1 a 1,2 milioni rispetto al RdC, rendendo di fatto l’erogazione dell’Assegno di inclusione molto meno frequente di quanto si potrebbe pensare a prima vista”.
Ovviamente le domande suddette vengono accettate o respinte dall’Inps, grazie al messaggio numero 684 del 14-02-2024, grazie al quale l’Istituto spiega come gestire le possibili informazioni disponibili in piattaforma nella propria area riservata.