Il governo italiano ha recentemente deciso di aumentare gli importi ad alcune categorie di pensioni: tantissimi italiano possono sorridere.
Tutti i lavoratori del mondo sognano di ricevere una buona pensione durante gli anni dell’anzianità, per riuscirci occorre ovviamente versare i consueti contributi mensili. Questi importantissimi benefici non esistevano in passato, la rendita vitalizia arrivò infatti per la prima volta nel 1861. Tuttavia, il sistema pensionistico si estese a più categorie dal 1919, in particolar modo quando nacque la Cassa Nazionale delle Assicurazioni Sociali (CNAS).
Ciò che sorprende maggiormente è il fatto che la pensione non diventò immediatamente obbligatoria, i lavoratori furono infatti costretti ad attendere il 1923 per l’obbligatorietà. Oggi, le leggi sono completamente cambiate, soprattutto perché la vita media di un essere umano è aumentata notevolmente. Negli anni ’30, ad esempio, la speranza di vita in Italia era di circa 54 anni.
In base alle nuove leggi approvate, le pensioni minime e l’assegno sociale sono finalmente aumentati dal 1° gennaio 2024. In modo particolare, le pensioni minime dovrebbero raggiungere i 598,61 euro, sempre se l’indice di rivalutazione sarà confermato. L’assegno sociale, che è solitamente previsto per tutti coloro che si trovano in una situazione di disagio economico, salirebbe invece a 534,40 euro. Per quanto riguarda la rivalutazione, questa corrispondeva al 7,3% nel mese di gennaio 2023; a novembre dello stesso anno è balzata invece all’8,1% grazie ad un decreto ministeriale. Tuttavia, l’aumento delle pensioni, causato dalla differenza tra le due percentuali, è arrivato in anticipo, precisamente nel mese di dicembre.
In quel periodo, le pensioni minime subirono già un importante incremento, raggiunsero infatti i 567,94 euro, che annualmente corrispondono a 7.388,22 euro. Dal 1° gennaio 2024, grazie ad un nuovo decreto ministeriale, l’indice provvisorio di perequazione è stato invece fissato al 5,4% per il 2023. Tutto questo comporta quindi un ulteriore aumento della rendita, la quale oggi ha raggiunto i 598,61 euro per i lavoratori dipendenti e autonomi. L’importo totale annuo è ovviamente di 7.781,93 euro. Gli assegni sociali hanno invece toccato i 534,41 euro al mese, che annualmente corrispondono a 6.947,33 euro.
L’incremento è inoltre causato anche dalla Circolare INPS n.1 del 2024, che porterebbe le pensioni minime a 614,77 euro. Il Decreto del governo è ovviamente studiato per contenere gli effetti negativi dell’inflazione formatasi nel 2023. E non solo: l’obiettivo principale è quello di sostenere il potere d’acquisto e di aumentare l’importo della rendita vitalizia, in particolar modo della pensione minima e dell’assegno sociale. Questi incrementi regaleranno sicuramente un sorriso in più a tantissimi pensionati italiani.