Coltivare le more in vaso sul balcone di casa è possibile e saranno buonissime. Ecco qual è il procedimento per una crescita ottimale.
Avere in casa una pianta che produce le more e mantenerla in forma è più semplice di quanto si possa immaginare. La coltivazione di questo frutto si presta bene ad essere fatta non solo in gairdino, ma anche in vaso e sul balcone di casa. Non richiede infatti particolari condizioni climatiche e ambientali per crescere bene e svilupparsi.
Per quanto riguarda le more innanzitutto bisogna distinguere tra rovo e gelso. La pianta di more è chiamata rovo e il suo nome scientifico è rubus ulmifolius. Sono gli alberi di more che si chiamano gelsi e in quel caso il frutto si presenta in modo diverso rispetto a quello che spunta dalla pianta.
In casa perciò è possibile coltivare un rovo. Si adatta a qualsiasi condizione climatica, può crescere in zone di montagna e di mare. Quali sono le caratteristiche che deve avere il terreno e qual è il modo preciso di piantare e mantenere questa pianta?
La base per una crescita ottimale della pianta di more è il terreno adatto. È importante che sia abbastanza acido, ricco di sostanze organiche che gli forniscano il nutrimento e che si mantenga ben drenato. Il terriccio universale perciò deve essere mischiato a del compost ricco di nutrienti. Un altro elemento da tenere in considerazione è la potatura.
Bisogna potare regolarmente la pianta di more sia per dare un aspetto estetico gradevole sia per l’effettivo sviluppo che è favorito dall’ordine e dall’eliminazione degli elementi che non servono e che potrebbero essere solo un intralcio allo sviluppo. Per generare nuove piante c’è la semina o la talea. Per il secondo procedimento occorre staccare con cura un getto della pianta madre e sistemarlo a circa 15 cm di profondità nel terreno.
L’irrigazione deve essere regolare e periodica e deve basarsi sull’esposizione alla luce del sole. La produzione dei frutti avviene in primavera. Il trapianto e la pacciamatura sono necessari per migliorare lo sviluppo della pianta. Quando si trapianta si deve far attenzione a non ledere le radici e successivamente innaffiare con acqua a temperatura ambiente.
La pacciamatura consiste nel riparare le piante dal vento e dall’umidità. Non sono necessari particolari trattamenti di concimazione, ma è bene che nel terreno ci sia letame organico e cenere. Nei periodi torridi e afosi è bene innaffiare la pianta anche due volte al giorno, nonostante sopporti abbastanza bene la siccità.