Per avere una pianta di rosmarino rigogliosa e fiorente ecco il trucco che occorre: sta tutto nel modo di innaffiare.
Le erbe aromatiche sono preziose: insaporiscono molti piatti e sono benefiche per la salute. Gli usi che se ne possono fare sono molteplici e non riguardano solo la preparazione del cibo. Dalla cucina al benessere si rivelano utilissime e per questo è bene averle sempre in casa e tra queste spicca il rosmarino. Coltivare una o più piante di rosmarino in giardino o sul terrazzo è sicuramente un’ottima idea.
Non sempre però il mantenimento di questa pianta è semplice e spesso si rischia di farlo seccare o di farlo marcire. Per far crescere bene e in modo rigoglioso questa preziosissima erba aromatica bisogna mettere in campo determinate strategie. È necessario stabilire il giusto equilibrio del grado di umidità ed evitare sia un ristagno eccessivo di acqua che una condizione di siccità. Il segreto quindi sta nell’innaffiare in modo corretto e per farlo bisogna sapere quanta acqua dare e quando e quale è la modalità migliore.
Innaffiare al meglio il rosmarino per avere una pianta rigogliosa
Ci sono degli elementi da considerare prima di approcciarsi ad innaffiare una pianta di rosmarino. Innanzitutto c’è da considerare che se si tratta di una pianta giovane, o che deriva da talee, è importante irrigarla con una maggior quantità di acqua perché l’apparato delle radici deve essere più stimolato per la crescita.
Bisogna quindi porre attenzione e innaffiare in modo regolare e costante, con una quantità di acqua moderata così da avere un terreno umido ma non troppo bagnato. Via via che la pianta cresce e va verso una fase più avanzata di età le sue esigenze idriche diminuiscono. Si avrà una più accentuata resistenza alla siccità anche perché la pianta andrà a consumare le riserve idriche che sono presenti nelle sue radici.
In questo caso si può quindi innaffiare più sporadicamente, e inoltre l’irrigazione deve basarsi più che sul calendario e quindi su date fisse e stabilite sulle condizioni naturali e metereologiche. Il controllo manuale e cioè tastare il terreno e capire se è secco o umido è sempre un indicatore importante da applicare. Non basta però toccare la superficie: è bene inserire un dito in profondità e sentire come risulta al tatto. Se è arido è il momento di innaffiare, se è bagnaticcio si può aspettare ancora.
Quando il clima è caldo e secco si consiglia l’irrigazione a goccia e di usare sempre vasi con un buon sistema di drenaggio. Solo quando il terreno è di nuovo completamente asciutto e sarà risultato così dalla prova al tatto si potrà procedere con una nuova irrigazione.