Ci sono alcuni errori che la persona disoccupata deve evitare di compiere se non vuole trovarsi l’assegno NASPI bloccato…
I lavoratori che perdono involontariamente il posto di lavoro possono fare apposita richiesta per la NASPI. La NASPI è infatti una indennità mensile di disoccupazione per lavoratori con rapporto di lavoro subordinato, erogata in relazione a eventi di disoccupazione involontaria verificatisi a partire dal 1° maggio 2015. La NASPI sostituisce le precedenti prestazioni di disoccupazione ASpI e MiniASpI.
La NASPI spetta dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro. Viene corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni. Quando una persona diventa disoccupata deve però prestare molta attenzione a non commettere questo errore che può bloccare l’assegno.
NASPI decaduta o sospesa: l’errore da non commettere
L’importo della NASPI varia in relazione all’ammontare del reddito percepito nei quattro anni precedenti la domanda di disoccupazione. Se il reddito percepito è inferiore all’importo di riferimento stabilito dalla legge e reso noto ogni anno dall’INPS, l’importo della NASPI è pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni.
Se, invece, la retribuzione media è superiore all’importo di riferimento annuo, la NASPI è invece pari al 75% dell’importo di riferimento annuo sommato al 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e il suddetto importo. A partire dal 91esimo giorno, all’indennità si applica una riduzione del 3% per ciascun mese. Nel caso di svolgimento di attività lavorativa, sia autonoma che subordinata, l’importo dell’indennità si riduce come dettagliato nella scheda prestazione.
Se il beneficiario della NASPI trova un nuovo lavoro allora ci sarà una sospensione della NASPI stessa se il contratto firmato è inferiore a 6 mesi. Se invece il reddito annuo è inferiore a 8.145 euro la NASPI viene sospesa e riprende al termine del contratto, se il disoccupato è ancora in disoccupazione. Nel caso di attività autonoma con reddito inferiore a 5.500 euro la NASPI viene ridotta dell’80% del reddito prodotto.
La NASPI decade invece con un contratto dipendente superiore a 6 mesi o con un reddito annuo superiore a 8.145 euro. Proprio per questo motivo è di fondamentare importante comunicare all’INPS l’inizio di una qualsiasi nuova attività lavorativa, pena la sospensione della NASPI. È altresì importante conservare tutta la documentazione relativa al nuovo lavoro, in modo da poterla esibire all’INPS in caso di controlli.
Ricordiamo che è di fondamentale importanza comunicare all’INPS l’inizio di un nuovo lavoro entro 30 giorni dall’inizio dello stesso. La comunicazione può avvenire online, tramite il sito web dell’INPS o recandosi presso le sedi territoriali dell’Istituto.