Quando la domotica può essere associata ad un bonus casa e consentire di risparmiare e ottenere preziosi rimborsi? Facciamo chiarezza.
Sempre più persone decidono di effettuare interventi nella propria abitazione dal punto di vista tecnologico affidandosi alla domotica. Una tecnologia trasversale perché applicabile a molteplici aspetti della nostra vita quotidiana, dall’accensione e spegnimento di una lavatrice al controllo dell’illuminazione di casa, dalla regolazione di un allarme a distanza.
Fino alla possibilità di visionare le riprese delle telecamere sul proprio smartphone o, addirittura, alzare e abbassare tende o zanzariere. In molti a tal proposito si domandano in quali casi gli interventi per rendere una casa domotica possano essere associati a bonus e agevolazioni che consentano di ottenere risparmi importanti in termini di costi. Cerchiamo dunque di capire quando questo è possibile e perché.
Il legame tra domotica e bonus per ottenere parte (o la quasi totalità) delle cifre spese è possibile ma solo in alcuni specifici casi che è bene conoscere. Ricordiamo anzitutto che un controllo domotico consente di effettuare via wireless specifiche interazioni con i dispositivi della propria abitazione connessi. In tal modo si potrebbe arrivare a dar forma ad un sistema integrato per la completa gestione dell’appartamento e, andando a preimpostare timer ed orari, la casa diventerebbe per certi versi ‘autonoma’.
Il legame tra domotica e bonus è correlato all’ottimizzazione dei consumi di casa e dei notevoli risparmi che ne derivano. Basti pensare alla gestione a distanza degli impianti di climatizzazione e di riscaldamento, andando cosi a razionalizzarne l’utilizzo con impostazioni in orari predefiniti di accensione e spegnimento. Ma anche il controllo dei carichi degli elettrodomestici e l’accensione delle luci porteranno ad una riduzione delle bollette. Ebbene tali tecnologie possono in questi casi avere accesso all’Ecobonus fino al 31 dicembre 2024.
Il tutto con detrazione Irpef al 65% sull’ammontare totale della spesa. I costi sono quelli di acquisto ed installazione delle tecnologie per il controllo degli impianti di climatizzazione, di produzione di acqua calda e di riscaldamento. Questo a patto che l’abitazione sia accatastata, abbia un impianto di riscaldamento e sia tutto in regola con il pagamento dei relativi tributi. Chiaramente gli interventi dovranno comportare un risparmio energetico rispettando specifiche condizioni sia di impiantistica che a livello burocratico, inviando all’Enea la relativa documentazione.