L’estate porta con sé una valigia piena di miti e credenze popolari, soprattutto quando si tratta di trascorrere del tempo in spiaggia.
Tra consigli tramandati di generazione in generazione e nuove teorie che emergono con la velocità delle onde, è facile perdersi nel mare delle informazioni.
Ma cosa c’è davvero di vero?
Falsi miti quando si va in spiaggia
Sfatando questi falsi miti si va in spiaggia si può godere appieno dell’estate riducendo rischi e inconvenienti e assicurandosi un soggiorno piacevole sotto ogni punto di vista.
La digestione
Uno dei consigli più radicati nella cultura balneare riguarda l’attesa necessaria dopo aver mangiato prima di fare il bagno. Secondo la tradizione, immergersi subito dopo un pasto potrebbe bloccare la digestione e aumentare il rischio di annegamento. Tuttavia, questa credenza non trova conferma nella scienza medica. Sebbene sia vero che un pasto abbondante può rendere più difficoltosa l’attività fisica, non esiste una regola universale sulle tre ore d’attesa.
La digestione varia a seconda del tipo e della quantità di cibo consumato: alcuni alimenti leggeri possono essere digeriti molto più velocemente.
La temperatura dell’acqua
Un altro aspetto da considerare prima del tuffo è la temperatura dell’acqua. Un ingresso brusco in acque particolarmente fredde può causare quello che comunemente viene chiamato “shock termico” o “congestione”, portando a sintomi come crampi allo stomaco, nausea e nei casi più gravi anche all’arresto cardiaco.
È quindi raccomandabile entrare gradualmente in acqua per evitare spiacevoli conseguenze.
La sabbia
Quanto alla cura delle ferite in spiaggia, molti ritengono che l’acqua salata possa funzionare come disinfettante naturale.
Sebbene ciò possa essere vero solo se l’acqua è pulita e priva di sabbia, è sempre preferibile utilizzare acqua dolce per pulire eventuali lesioni prima di procedere con una corretta disinfezione.
I rimedi contro punture e ustioni
Le punture di medusa o i contatti con pesci come la tracina sono tra gli incidenti più temuti al mare. Contrariamente a quanto suggerito da vecchi rimedi casalinghi, urinare sulla zona colpita o applicare ghiaccio non sono soluzioni efficaci.
È invece utile lavare immediatamente con acqua salata (mai dolce) per rimuovere tentacoli o spine ed eventualmente immergere la parte interessata in acqua calda per alleviare il dolore.
Protezione solare e alimentazione
Infine, un’alimentazione ricca di frutta e verdura può contribuire alla salute della pelle sotto il sole grazie agli alimenti contenenti beta-carotene che favoriscono l’abbronzatura proteggendo al contempo dall’invecchiamento cutaneo precoce causato dai raggi UVB/UVA.
Tuttavia, questo non esonera dall’utilizzo costante della crema solare adeguata al proprio fototipo per prevenire danneggiamenti maggiormente seri come macchie cutanee o tumori della pelle.