Il disordine ha effetti piuttosto negativi su di noi non solo sul piano igienico. Ecco perché gli scienziati lanciano l’allarme.
Disordine, davvero è così creativo? Si dice spesso che il caos costituisca una sorta di “habitat” propizio alle menti geniali, visto che il disordine in qualche modo stimolerebbe la loro creatività. Ma è davvero così?
C’è chi al “disordine creativo” obietta che non è il massimo dell’igiene passare gran parte della propria giornata in un guazzabuglio di carte impolverate, pile di scartoffie, magari con tanto di tazze e piatti sporchi. Ma i problemi igienici potrebbero non essere l’unico problema, avvertono gli scienziati.
Insomma, la ricerca scientifica sembrerebbe dare ragione a Marie Kondo, la guru made in Japan dell’arte del riordino, prodiga di consigli su come riportare in men che non si dica sulla retta via dell’ordine cassetti, armadi e case. Lo spiega ad esempio Elizabeth Sander, psicologa della Bond University (Australia).
Disordine, ecco perché secondo la scienza non ci fa bene
Secondo Sander il nostro cervello non ama la disorganizzazione perché questa «drena le sue risorse e riduce la capacità di concentrazione». In sostanza il disordine delle cose buttate alla rinfusa sulla scrivania distrae la nostra mente, andando a creare «una specie di sovraccarico di informazioni visive che compromette anche la memoria di lavoro». Al contrario un ambiente bello e ordinato, senza caos, è associato a migliori risposte cognitive e emotive.
Il caos condiziona negativamente anche la produttività e la chiarezza del pensiero, come confermato da una ricerca del Princeton Neuroscience Institute. Studiando l’attività cerebrale di alcuni volontari in contesti domestici o lavorativi più o meno caotici, i ricercatori hanno appurato che fare ordine rende più attenti e capaci e elaborare le informazioni. Inoltre un ambiente confusionario spinge anche a temporeggiare e a rimandare maggiormente gli impegni.
Mettere a posto le cose è una cosa che richiede tempo e molti non amano farlo. Altre ricerche mostrano che i più disordinati hanno la tendenza a rinviare gli impegni in ufficio, ma finiscono per essere meno soddisfatti del loro rendimento lavorativo. Ma non è tutto: il disordine fa dormire di meno e mangiare di più. Inoltre una stanza caotica ci stressa di più. Inconsciamente ci mette in allarme e fa salire i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress.
Dormire in stanze disordinate, hanno mostrato alcune ricerche, favorisce la comparsa di disturbi del sonno. In pratica il caos rende più difficile addormentarsi e favorisce i brutti sogni. Anche la linea poi risente del fatto di vivere in una casa disorganizzata. Il caos domestico infatti fa pure ingrassare visto che si tende a mangiare di più.