Conosci le fate siciliane? Sono le donne di fuora. Leggenda che fa parte della nostra cultura antica e che non deve essere dimenticata.
Le leggende nel mondo antico nascevano per dare risposte agli interrogativi degli uomini, di fronte ad eventi misteriosi che non avevano spiegazione nasceva la leggenda popolare che si tramandava di generazione in generazione. Fortunatamente qualcuno è stato attento questo folklore, possiamo così conoscere molte credenze popolari ancora oggi, nel pieno di un secolo ultratecnologico come il nostro. Moltissime leggende popolari riguardano la natura, gli animali ma soprattutto le donne.
Sempre nei secoli nel bene e nel male le donne hanno rappresentato il mistero: le donne danno la vita e nessun altro essere è così vicino come loro alla natura, alla vita e di conseguenza alla morte. Anche questa leggenda siciliana nasce intorno a delle donne, donne che sono capaci di dissociare il corpo dallo spirito e vagare di notte per entrare in contatto con le forze soprannaturali.
Fuora in siciliano significa fuori, quindi il nome popolare di queste fate, indica già la loro provenienza: sono di fuori, vengono da un altro mondo perché con esso sono capaci di comunicare. Sono donne molto affascinanti, le chiamavano anche belle signore; amanti dell’ordine e della pulizia le loro case erano perfette e il loro comportamento anche ma di notte, mentre il loro corpo giaceva, lo spirito cominciava a vagare. Le fate si riunivano per prendere decisioni collettive ma anche per danzare, si diceva che rapissero le persone per portarle in questi consessi e benedirle.
Il loro vagare di notte era dettato dal bisogno di ricongiungersi con la natura ancestrale e gli spiriti dell’aldilà con cui entravano in connessione. Non c’è una visione particolarmente negativa di queste creature ma proprio perché così misteriose incutevano timore ecco perché ci sono anche versioni in cui si credeva che le donne di fuora discendessero direttamente dal demonio. Chi voleva che le fate visitassero la loro casa doveva fare dei rituali precisi: bruciare alloro, incenso e rosmarino, l’odore le avrebbe attirate e sarebbero entrate in casa.
La leggenda vuole che nessuno al mattino ricordi ciò che è successo tranne per un segno che a volte le fate lasciavano: le trecce, si dice infatti che chi veniva visitato al mattino si ritrovava una treccia nei capelli. La treccia simboleggia il legame tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti. Una bella occasione sarebbe andare a visitare la splendida e misteriosa Sicilia per farci visitare di notte dalla donne di fuora!