Cosa si rischia a non inserire l’intestazione quando si effettua un bonifico? Ecco tutto quello che bisogna sapere e sarebbe opportuno fare.
Il periodo economico per milioni di famiglie italiane, in questo momento storico, di certo non è quello più florido in assoluto. Sono impattate in maniera molto decisa dal crescente costo della vita che, in ogni settore, rende tutto molto più complesso. Le spese relative all’energia sono sempre sotto la lente di ingrandimento, così come quelle della spesa quotidiana. E poi arrivano i pagamenti puntuali che ogni famiglia deve effettuare più o meno periodicamente.
Pagamenti che alcuni sono in automatico tramite addebito/accredito bancario, e altri invece bisogna farli manualmente predisponendo dei bonifici. Ma quando si effettua un bonifico, cosa si rischia se non si è inserita la causale relativa al movimento? Scopriamo tutto quello che c’è da sapere, e i motivi per i quali sarebbe opportuno inserirla.
Premesso che i bonifici sarebbe sempre bello riceverli e mai farli, bisogna fare attenzione a quando si predispongono. Al giorno d’oggi, tutto è volto a limitare il flusso di denaro contanti, in particolar modo per evitare movimenti a nero che potrebbero sfuggire ai controlli. Ed ecco che il bonifico bancario è un ottimo mezzo, rapido e sicuro, per poter trasferire denaro verso un destinatario.
Quando si compila un bonifico, è molto importante il campo relativo alla causale. Ma la causale è un campo obbligatorio da dover compilare? In realtà no, non è obbligatoria ma è un campo fondamentale per capire la motivazione e la natura del movimento. In assenza di essa, il bonifico sarà comunque emesso ma è estremamente importante inserirla. Per quale motivo?
Inserire la causale, oltre per poter dare evidenza a chi riceve il bonifico il tipo di movimento di denaro che è stato fatto, è molto importante in quanto bisogna “giustificare” quel tipo di operazione. I movimenti sono tracciati, e quindi inserire la giusta causale potrebbe sollevarci da controlli del Fisco, che sono sempre più serrati. Infatti, in caso di controlli, è una informazione che permette all’ente di poter risalire alla tipologia di movimento.
Quanto più precisa viene inserita, con più dettagli possibili, e meno il movimento può essere oggetto di controllo. In questo modo, chi effettua il bonifico si tutela sull’operazione, potendo anche risalire alla sua tipologia, e allo stesso tempo anche chi riceve il bonifico. Insomma, per quanto la causale non è obbligatoria, è una forma di protezione e tranquillità sia verso il Fisco, sia verso chi viene emesso il bonifico.