I genitori che lavorano su turni hanno diritto a vari benefici, che però spesso non conoscono. Un quadro dettagliato.
I genitori che lavorano su turni affrontano sfide uniche nel conciliare lavoro e vita familiare, ma possono contare su una serie di agevolazioni e diritti riconosciuti dalla legge. Vediamo quali sono e come possono beneficiarne. Si tratta di diritti che quasi nessuno sa di avere.
Come vedremo di qui a breve, i genitori che lavorano su turni possono usufruire di una serie di agevolazioni e diritti, tra cui il congedo parentale, i turni opposti per genitori infermieri e il divieto di lavoro notturno per le neo mamme. Queste disposizioni sono volte a favorire una migliore conciliazione tra lavoro e famiglia, garantendo al contempo la salute e il benessere di tutti i membri della famiglia.
I diritti dei genitori turnisti
I genitori che lavorano su turni hanno diritto a vari benefici, tra cui: riposo giornaliero e settimanale, pause intermedie durante la giornata lavorativa, per il lavoro prestato di domenica, un giorno di riposo compensativo e specifiche maggiorazioni della retribuzione, in caso di assenza per congedo parentale durante i turni domenicali, hanno diritto all’indennità Inps del 30% della retribuzione media giornaliera.
I genitori che svolgono lavori su turni e hanno figli fino a dodici anni di età possono richiedere il congedo parentale. Le modalità variano a seconda della situazione. Per esempio, se entrambi i genitori lavorano, hanno diritto a un periodo di congedo complessivo di 11 mesi, con limiti individuali di sei mesi per la madre e sette mesi per il padre. Se c’è un solo genitore, il periodo di congedo è di 10 mesi. Nel caso in cui un genitore si astenga dal lavoro per almeno tre mesi, l’altro può prolungare il proprio congedo fino a 11 mesi.
Una professione tipica che si svolge su turni è quella degli infermieri. In questo caso, è prevista la possibilità di fruire di turni opposti e non coincidenti. Questo consente loro di gestire meglio i compiti familiari e di seguire adeguatamente i figli. Le donne in dolce attesa e le neo mamme non possono svolgere lavoro su turni notturni, dalle 24 alle 6, per tutto il periodo che va dall’accertamento della gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino. Questa disposizione mira a proteggere la salute e il benessere della madre e del neonato durante i primi mesi di vita.