Attenzione a questo dettaglio quando fai un bonifico a tuo figlio: ecco che cosa c’è da sapere sulla dichiarazione dei redditi.
Nella vita di tutti i giorni può capitare di dover fare un bonifico al proprio figlio per diverse ragioni. Per esempio potrebbe trattarsi di un regalo per qualche ricorrenza speciale, di un aiuto economico, di un prestito o di una restituzione di denaro.
Attenzione, però, perché non tutti i casi sono uguali. Anzi, in queste situazioni è importante esplicitare bene la causale e la motivazione del bonifico, altrimenti si rischia di andare incontro ad una serie di brutte sorprese in sede di dichiarazione dei redditi. Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’argomento per evitare di commettere banali errori e passi falsi.
Hai fatto un bonifico a tuo figlio? Attenzione a questo dettaglio: scoperta inquietante
Come abbiamo anticipato poco fa, bisogna stare molto attenti quando si fa un bonifico al proprio figlio. Anche se a molti di noi potrebbe sembrare un normale gesto d’aiuto da parte di un genitore, in realtà ci sono degli accorgimenti da adottare se non si vuole andare incontro a brutte sorprese durante la dichiarazione dei redditi.
Sono in tanti a chiedersi se in questi casi bisogna pagare le tasse sul bonifico ricevuto dalla propria madre o dal proprio padre. Ebbene, ti interesserà sapere che non c’è una risposta univoca, ma dipende dei casi. In generale possiamo dire che un genitore può donare quasi qualsiasi somma di denaro al proprio figlio senza che questo paghi le tasse, purché si rispetti un iter ben preciso e si inserisca la causale corretta. Ci sono, poi, delle situazioni in cui le tasse sono necessariamente dovute.
Facciamo, quindi, un po’ di ordine. Un genitore può decidere di versare una somma modica al proprio figlio oppure una più considerevole. In questo caso bisognerà avvalersi della figura di un notaio, a meno che non si tratti di una donazione indiretta che ha uno scopo esatto, come l’acquisto di una casa. In ogni caso, ciò che conta è la causale del bonifico.
Se si tratta di una donazione, di un prestito o della restituzione di un prestito, il bonifico è irrilevante ai fini fiscali. Ciò significa quindi che il figlio non è tenuto a dichiarare le cifre ottenute, in quanto non concorrono alla formazione del reddito. Pertanto su di esse non si dovranno pagare le tasse.
Possiamo, quindi, concludere che per non avere problemi in fase di dichiarazione dei redditi è sempre importante specificare nella causale il motivo del bonifico del genitore ed essere in possesso di tutte le prove che dimostrino come tale somma di denaro non rappresenti in alcun modo una fonte di reddito. Questo perché talvolta anche le voci ‘donazione’ e ‘restituzione di denaro’ possono far scattare dei controlli fiscali, poiché che potrebbero nascondere dei movimenti illeciti.