Vi capita mai di soffrire di mal di mare anche se siete in casa? Potrebbe essere il sintomo di qualcosa di molto grave. Ecco perché.
Tutti noi quando siamo in casa ci sentiamo al sicuro, protetti e coccolati dalle nostre cose, tra le pareti che sanno tutto di noi e custodiscono ogni nostro segreto. Ma a volte è un’ illusione: anche se non ce ne accorgiamo, l’ambiente domestico può rivelarsi una trappola letale. Se non appena varcate la soglia del vostro nido avvertire un senso di nausea e di spossatezza generale, state rischiando molto grosso.
In un video pubblicato su YouTube, il dottor James O’Donovan lancia un severo monito su quella che potrebbe essere la vera causa dei sintomi appena descritti. E non è assolutamente il caso di prenderlo sottogamba, trattandosi di qualcosa che accade molto più spesso di quanto crediamo. Ecco le sue parole.
La nausea, le vertigini, il senso di malessere e di assenza di energie e altri sintomi del genere potrebbero essere dovuti a una perdita di monossido di carbonio tra le mura di casa. In altre parole, di un avvelenamento da gas. Qualcosa che non sentiamo, se non indirettamente, ma che lentamente ci uccide. “Il monossido di carbonio è un gas”, ricorda il dottor O’Donovan, che può farti “ammalare gravemente” se viene inalato. Peggio: “Alcuni elettrodomestici comuni utilizzati per il riscaldamento e la cottura possono produrlo, soprattutto se non sono installati correttamente, sono difettosi o non sottoposti a regolare manutenzione”, come stufe a legna e a gas.
Secondo O’Donovan, anche una breve esposizione a bassi livelli di monossido di carbonio può causare vertigini, mal di testa o infiammazione muscolare, nausea, vomito, vertigini e persino cambiamenti di personalità, tra le altre cose.
I sintomi più gravi possono comprendere anche difficoltà di deambulazione, perdita di coscienza, attacchi cardiaci, arresti cardiorespiratori e persino la morte. “Molti dei sintomi possono essere piuttosto vaghi, specialmente con bassi livelli di esposizione”. La soluzione? Arieggiare regolarmente le stanze di casa, specie quelle più “a rischio” (cucina in primis) e non trascurare i possibili campanelli di allarme. Mai come in questi casi una piccola accortezza può salvarci la vita.