Cosa c’entra la gola con il rischio di ammalarsi di demenza? Un esperto di malattie neurologiche lancia l’allarme su un “sintomo insolito”.
La tendenza a dimenticare le cose e la difficoltà a impararne di nuove, così come la facilità a perdere oggetti di valore, tipo il portafogli e le chiavi di casa, sono sintomi di demenza che tutti conosciamo. Tuttavia, ce ne sono altri meno noti che possono essere indicatori altrettanto importanti di malattie neurodegenerative. Secondo Ahmad Khundakar, professore di scienze biomediche presso la Teesside University nel Regno Unito, la difficoltà a deglutire (disfagia) è una di queste.
“Si tratta di un fenomeno dovuto a danni alle regioni del cervello responsabili del movimento e della coordinazione, comprese quelle che controllano la deglutizione“, ha detto l’esperto al Daily Express. I pazienti, ha aggiunto, “possono manifestare debolezza muscolare, problemi di coordinazione e ridotta sensibilità alla gola, con conseguente difficoltà a deglutire“. E non è tutto.
Le affermazioni del prof. Khundakar sono confermate dall’Alzheimer’s Society. “Man mano che la demenza progredisce, le difficoltà di deglutizione diventano più comuni, anche se variano da persona a persona“, fa sapere l’associazione.
Le complicazioni sono legate alla difficoltà di masticare o addirittura di tenere il cibo in bocca. Difficoltà che “possono causare perdita di peso, malnutrizione e disidratazione“. “Se qualcuno ha sintomi di disfagia, è fondamentale cercare immediatamente assistenza medica“, avverte Khundakar. “La disfagia può portare a gravi complicazioni, come malnutrizione o soffocamento, se non trattata adeguatamente“.
Va ricordato che la demenza è un termine generico utilizzato per designare un insieme di malattie caratterizzate da alterazioni cognitive che possono essere associate a perdita di memoria, alterazioni del linguaggio e disorientamento nel tempo o nello spazio. Nella maggior parte dei casi non esiste alcun trattamento.
Tuttavia, è stato dimostrato che circa il 40% delle demenze, come l’Alzheimer (la forma più comune), può essere prevenuto o ritardato. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che ci siano 47,5 milioni di persone affette da demenza in tutto il mondo, un numero che potrebbe raggiungere i 75,6 milioni nel 2030 e quasi triplicare nel 2050 a 135,5 milioni. Ricordiamo, quindi, di rivolgervi subito a uno specialista nel caso in cui avvertiate qualche strano sintomo.
Questi consigli, comunque, non vogliono assolutamente sostituirsi a una diagnosi medica.