Attraversando periodi economicamente incerti o situazioni lavorative instabili, avere accesso a opzioni come la RITA, una pensione con 10 anni di anticipo, può fare la differenza tra affrontare gli ultimi anni prima della pensione con serenità piuttosto che con ansia finanziaria.
Pertanto, coloro che pensano possano rientrare nei criteri stabiliti dalla legge dovrebbero valutare attentamente questa opportunità come parte integrante della loro pianificazione previdenziale futura.
La Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA) rappresenta una luce in fondo al tunnel per molti lavoratori che hanno perso il lavoro e non sono riusciti a trovarne un altro. Introdotta con la Legge di Bilancio del 2017, questa misura previdenziale offre la possibilità di accedere alla pensione con un anticipo notevole, fino a 10 anni prima rispetto ai requisiti ordinari.
Per beneficiarne, è necessario essere iscritti alle forme pensionistiche complementari e avere versato contributi per almeno 5 anni in tali fondi (o 3 anni se si è stati trasferiti all’estero), oltre ad aver accumulato complessivamente almeno 20 anni di contributi.
Pensione 10 anni prima: si può, e per chi da due anni è disoccupato è più facile
La RITA normalmente consente un’uscita anticipata dal mondo del lavoro a partire dai 62 anni di età, ovvero con un anticipo di circa 5 anni rispetto all’età pensionabile standard. Tuttavia, esiste una specifica opportunità per i lavoratori che si trovano in stato di disoccupazione da almeno due anni: questi possono richiedere l’accesso alla pensione già a partire dai 57 anni. La rendita ottenuta tramite la RITA è temporanea e viene erogata fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione ordinaria; l’importo della rendita varia in base ai versamenti effettuati nel fondo previdenziale complementare.
Per poter fare domanda di RITA, il lavoratore deve innanzitutto verificare se rientra nei criteri relativi all’età e ai periodi di contribuzione richiesti. Successivamente, sarà necessario decidere quale percentuale del montante accumulato nel fondo previdenziale complementare convertire in rendita anticipata.
In conclusione, la RITA emerge come uno strumento prezioso soprattutto per coloro che affrontano difficoltà nel reinserirsi nel mercato del lavoro dopo aver perso il proprio impiego. Offrendo una soluzione flessibile e personalizzabile – sia in termini di età d’accesso sia riguardo l’importo della rendita – questa misura può significativamente alleggerire il carico finanziario su individui e famiglie durante gli anni che precedono l’età pensionabile ufficiale.