Un’insonnia apparentemente ingiustificata può rappresentare un vero e proprio campanello d’allarme per alcune malattie psichiche o organiche.
Non è poi così raro che l’insonnia non sia una condizione a sé stante, bensì una conseguenza di altre patologie. A tal proposito, è scorretto sottovalutare il problema, poiché per debellarlo, non sempre andare ad agire con terapie del sonno è la soluzione più adatta.
In tal senso sarebbe più opportuno andare a capire il motivo per cui si fa fatica a prendere sonno o vi sono continui risvegli notturni. Una volta captato, è bene che il medico, in base al quadro clinico del paziente, agisca prescrivendo una terapia idonea e personalizzata.
Insonnia, la conseguenza di un’altra condizione
Spesso, l’insonnia si manifesta in associazione a malattie già diagnosticate, dove i sintomi della patologia stessa possono interferire con il sonno. Ad esempio, malattie neurologiche come il morbo di Parkinson o l’Alzheimer, disturbi della tiroide, sindromi ansioso-depressive, disturbi respiratori o dolori cronici possono tutti contribuire ad interferire il sonno dell’individuo. Tuttavia, come già accennato, non sempre il paziente ne è a conoscenza.
Le cause dell’insonnia possono essere varie e complesse. Tra queste vi sono fattori psicologici, come lo stress, l’ansia e la depressione, che possono contribuire in modo significativo al disturbo del sonno. Spesso, l’insonnia è associata a preoccupazioni, pensieri intrusivi o problemi emotivi che interferiscono con la capacità di rilassarsi e addormentarsi.
In questi casi, la persona tende ad avere più risvegli notturni o/e fa fatica ad addormentarsi. Nel caso di ‘depressione mascherata’, ossia dove non viene intaccato particolarmente il tono dell’umore, è importante rilevare tale condizione mediante l’insonnia e disturbi di tipo alimentare.
In altri casi, l’associazione non è di tipo mentale, bensì fisica. Malattie neurologiche come il morbo di Parkinson, l’Alzheimer e le neuropatie possono influenzare negativamente il sonno. Allo stesso modo, malattie cardiovascolari, disturbi respiratori come l’apnea ostruttiva del sonno, disturbi gastrointestinali come il reflusso gastroesofageo e il colon irritabile, e disturbi endocrini come il diabete possono tutti influenzare la qualità del sonno.
Il dolore cronico è un’altra causa comune di insonnia, poiché se costante può rendere difficile trovare una posizione confortevole per dormire. Inoltre, alcuni farmaci utilizzati per trattare determinate condizioni mediche possono avere effetti collaterali che interferiscono con il sonno.
In buona sostanza, per affrontare l’insonnia in modo efficace, è importante individuare e trattare le cause sottostanti del disturbo del sonno. Questo può richiedere una valutazione medica completa per individuare la reale problematica. Una volta identificate le cause sottostanti, è possibile sviluppare un piano di trattamento mirato che può includere terapie comportamentali, modifiche dello stile di vita, terapie farmacologiche o altre forme di intervento medico.