Tra disabilità e invalidità civile: svelando le sottili differenze tra legge 104 e legge 118/1971 per un accesso equo ai benefici.
La distinzione tra disabilità ai sensi della Legge 104 e invalidità civile è cruciale per comprendere i diversi regimi di tutela e gli accessi ai benefici previsti dalla legge. La Legge 104/1992, nota anche come legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate, stabilisce una serie di agevolazioni per le persone con disabilità.
Questa disabilità può derivare da varie forme di minorazione fisica, psichica o sensoriale, che causano difficoltà nell’apprendimento, nelle relazioni interpersonali o nell’integrazione sul luogo di lavoro. Inoltre, la condizione deve determinare emarginazione o svantaggio sociale. Il riconoscimento della disabilità avviene attraverso una valutazione condotta da una Commissione medica dell’ASL, la quale tiene conto della gravità della situazione, della sua stabilità nel tempo e della necessità di assistenza generale, permanente e continuativa.
D’altra parte, l’invalidità civile è disciplinata dalla Legge n. 118/1971, la quale stabilisce che essa è riconosciuta a coloro che presentano una menomazione fisica, intellettiva e/o psichica che determina una riduzione permanente della capacità lavorativa di almeno un terzo. Questa riduzione può essere valutata in base all’età del soggetto e alla sua capacità di svolgere le attività proprie della sua età.
Navigare tra invalidità civile e disabilità: distinguendo tra normative e realtà
È fondamentale sottolineare che il concetto di invalidità civile può divergere dalla definizione di disabilità stabilita dalla Legge 104. Questa distinzione si basa sui diversi criteri di valutazione previsti dalle rispettive normative. Mentre l’invalidità civile è determinata principalmente dalla riduzione permanente della capacità lavorativa, la disabilità ai sensi della Legge 104 richiede un’esaminazione più ampia delle difficoltà incontrate nelle attività quotidiane, sociali e lavorative.
Un aspetto cruciale da considerare è la soggettività nella valutazione di entrambe le condizioni. I criteri per l’invalidità civile, pur essendo meno stringenti, possono comunque manifestarsi in situazioni in cui la disabilità non soddisfa i requisiti specifici della Legge 104. Questo può generare situazioni in cui una persona è considerata invalida civile senza essere riconosciuta come disabile ai sensi della Legge 104, sebbene le loro condizioni possano essere altrettanto limitanti e impattanti sulla qualità della vita.
Inoltre, è comune che le condizioni che portano al riconoscimento dell’invalidità civile possano anche essere considerate disabilità ai sensi della Legge 104. Questa sovrapposizione può derivare dal fatto che le limitazioni fisiche, psicologiche o sensoriali che causano l’invalidità civile possono anche influenzare significativamente la capacità di una persona di partecipare pienamente alla vita sociale, lavorativa ed educativa.
Questa complessità richiede un’approfondita e accurata valutazione da parte delle autorità competenti al fine di garantire che le persone interessate ricevano il pieno sostegno e l’accesso ai benefici a cui hanno diritto.