Intelligenza artificiale, parte il suo utilizzo anche in aeroporto. Quali sono gli scenari per il futuro nel mondo dei trasporti.
Gli aeroporti sono dei luoghi dove l’uso della tecnologia più avanzata rientra nella prassi. Dalle comunicazioni e ai sistemi di controllo nelle fasi di decollo e atterraggio, dai servizi di informazione per i passeggeri alla sorveglianza e sicurezza negli scali. Non è un caso che l’intelligenza artificiale trovi una modalità di impiego anche in ambito aeroportuale.
Questo non è certo l’unico settore nel quale sempre di più si sperimenta l’intervento dell’intelligenza artificiale. Le sue immense capacità di calcolo e elaborazione dei dati rende possibile di strumenti sempre più sofisticati in campo assicurativo, medico, finanziario. Ma le polemiche non mancano, come non mancano le preoccupazioni per occupazione e stabilità del lavoro.
Nello scalo di Harry Reid a Las Vegas, Stati Uniti, è in via di sperimentazione uno nuovo sistema di check-point di sicurezza con screening automatico, gestito completamente da applicazioni informatiche. I passeggeri si trovano in un ambiente simile a quello delle casse automatiche dei supermercati, dove la presenza degli operatori umani è minima.
Il controllo dei bagagli avviene attraverso sofisticati scanner del genere usato per le TAC. UN assistente virtuale spiega al pubblico le procedure da seguire, mentre gli agenti di polizie a di sicurezza umani intervengono solo in caso di necessità. Come accennato gli scanner per i bagagli sono simili ai più moderni sistemi di TAC e sono già in uso in vari aeroporti, anche in Italia (Fiumicino, Linate e Malpensa).
I computer portatili e i liquidi non devono essere più estratte dalle valigie per le operazioni e tutto l’iter di controllo appare più rapido ed efficace. Non mancano le polemiche: piccoli oggetti dimenticati indosso vanno partire l’allarme principale. Per questo sono allo studio nelle verifiche secondarie, automatizzate anch’esse.
Ma le vere preoccupazioni sono altre. I detrattori di questo nuovo impiego dell’intelligenza artificiale ritengono che il risultato sia la perdita di centinaia se non migliaia di posti di lavoro. I responsabili della TSA (Transportation Security Administration) statunitense, che si occupano della sicurezza negli scali del Paese hanno affermato che per il momento si tratta di sperimentazioni e in caso di problemi il check-point automatizzato servirà solo a raccogliere dati.
D’altra parte anche in altri settori delle operazioni aeroportuali la robotica e l’intelligenza artificiale sono presenti. Nello scalo inglese di Gatwick, la British Airways sta sperimentando un sistema completamente robotizzato per il carico e lo scarico dei bagagli dal check-in all’aeroplano. La strada sembra ormai aperta per un lavoro sempre più automatizzato, con una presenza umana minima.