Mangiare carboidrati dopo le ore 18, quindi nelle ore serali, è un comportamento che ci è sempre stato sconsigliato. A quanto pare si nasconde un falso mito dietro questa idea.
Quante volte avete sentito l’affermazione che assumere carboidrati dopo le 18 sia un comportamento da evitare? Siamo sicuri che molti di voi sono sempre stati convinti della veridicità di questa affermazione.
Spesso sono gli appassionati del mondo del fitness a seguire con religiosità questa regola che, tuttavia, si basa su convinzioni abbastanza infondate. I carboidrati sono alimenti generalmente più calorici. Nelle ore serali tendiamo tutti a essere meno attivi dopo una giornata frenetica passata a dividerci tra vari impegni di lavoro, famiglia, scuola, sport, hobby e commissioni varie.
Si pensa che, di conseguenza, il dispendio energetico sia nettamente inferiore. Si dovrebbero, dunque, evitare cibi come pasta, patate, pizza, torte, biscotti, crackers, fette biscottate… Il periodo di relax sul divano davanti alla tv, seguito dal riposo notturno a letto, potrebbe significare che l’energia raccolta dai carboidrati si trasformi in depositi di grasso poiché non viene smaltita in modo opportuno. Ma è davvero così?
Consumo dei carboidrati durante le ore serali: il falso mito a cui abbiamo sempre creduto
A quanto pare, mangiare carboidrati dopo le 18 (quindi durante le ore serali) non è un atteggiamento nocivo per la nostra salute. É la scienza a provarlo.
Numerosi test hanno provato che il metabolismo basale (ossia la quantità di energia consumata in uno stato di riposo) aumenterebbe durante il sonno. I risultati al riguardo sono sorprendenti. Effettivamente si è riscontrato un rallentamento metabolico durante il sonno ma è relativo solamente alla fase iniziale dell’addormentamento. Studi più approfonditi hanno messo in evidenza che il metabolismo stesso aumenta in concomitanza della fase REM.
Il consumo calorico totale arriverebbe a livelli simili a quelli registrati durante la fase di veglia. Le ricerche hanno confrontato soggetti affetti da obesità con individui con forma fisica atletica, rivelando un incremento del tasso metabolico notturno nella seconda categoria. Quindi, le persone che praticano regolarmente uno sport e sono attive durante il giorno possono decisamente accantonare la paura di un rallentamento metabolico indotto dal sonno.
Inoltre, l’analisi della curva glicemica e della secrezione insulinica tra il mattino e la sera mostra una differenza effettiva. Confrontando le curve di pranzo e cena, i risultati sono sovrapponibili. Pertanto, non esistono ragioni scientifiche per limitare il consumo di carboidrati la sera.