Aggiornamento pensioni di reversibilità 2024: le nuove cifre e percentuali che impattano sui familiari superstiti. Scopri le ultime modifiche e le sfide che attendono i beneficiari.
Nel 1995, con la riforma Dini, è stato introdotto il metodo contributivo e sono stati stabiliti limiti alla cumulabilità delle pensioni di reversibilità con i redditi del coniuge superstite. La pensione di reversibilità, un sostegno pensionistico per i familiari superstiti, è soggetta a modifiche annuali nei limiti di reddito per beneficiarne. L’importo dipende dalla situazione economica del superstite, influenzata dall’incremento dell’8,1% dell’inflazione media dell’anno precedente.
Questi limiti, legati al trattamento minimo rivalutato annualmente, determinano le soglie per ottenere il 100% della pensione di reversibilità. La presenza di figli nel nucleo familiare esclude decurtazioni, indipendentemente dal reddito. La pensione è collegata al tipo di pensione diretta ricevuta dal defunto, differenziandola dalla pensione indiretta per i familiari non ancora titolari di una pensione diretta.
Le sfide per i familiari superstiti
Per gli iscritti alla previdenza pubblica come l’Inps-Inpdap, le percentuali di pensione di reversibilità variano: il coniuge superstite ha diritto al 60%, mentre al figlio unico superstite minore, studente o inabile spetta il 70%. Nel caso di figli e coniuge aventi diritto, a ciascun figlio spetta il 20%, mentre se il coniuge non ha diritto, a ciascun figlio spetta il 40%.
Genitori, fratelli e sorelle hanno diritto al 15% ciascuno. Questa struttura, se da un lato fornisce un quadro chiaro delle percentuali, dall’altro pone in luce una condizione di ridotta cumulabilità che, soprattutto nel contesto professionale, può risultare discriminatoria, soprattutto quando il coniuge superstite è anche un lavoratore con reddito o una propria pensione costruita con contributi propri.
Un aspetto cruciale da tenere presente è la revoca della pensione di reversibilità nel caso in cui il coniuge superstite decide di risposarsi. Inoltre, è obbligatorio comunicare i redditi all’Inps ogni anno, e la campagna Red 2022 è attualmente in corso, con scadenza al 28 febbraio 2024. Nel 2024, si prevedono nuovi limiti reddituali per la pensione di reversibilità, basati sul minimo Inps 2023 rivalutato del 5,4%. Con un minimo di 598,61 euro, i limiti per la decurtazione saranno determinati in base agli scaglioni di reddito.
La Corte Costituzionale ha limitato i tagli in caso di cumulo con altri redditi del beneficiario, riconoscendo il potenziale danno per il superstite. I tagli non si applicano a chi fa parte di un nucleo familiare con figli minori, studenti o inabili. Alcuni redditi non vengono considerati ai fini della valutazione dei limiti, offrendo una certa protezione ai beneficiari.