La donazione di un immobile da parte di un genitore al proprio figlio è una pratica sempre più comune, ma richiede attenzione e conoscenza delle normative vigenti per evitare problemi legali e fiscali.
Vediamo insieme come procedere in sicurezza.
Per donare una casa, è necessario che il passaggio di proprietà sia formalizzato attraverso un atto notarile alla presenza di due testimoni. Questo passaggio è obbligatorio per garantire la legalità dell’operazione e proteggere tutte le parti coinvolte. Senza questa formalità, la donazione non ha valore legale ed è sempre impugnabile.
Al momento della donazione, bisogna presentare al notaio i documenti d’identità delle parti e l’atto di provenienza dell’immobile. I testimoni, essenziali per la validità dell’atto, possono essere forniti dallo studio notarile stesso senza alcun costo aggiuntivo per le parti.
Le imposte derivanti dalla donazione sono a carico del beneficiario (donatario). Tuttavia, esistono soglie entro cui l’imposta sulle donazioni non viene applicata o viene ridotta, soprattutto se si tratta della “prima casa” del beneficiario. È importante informarsi bene su queste condizioni per approfittare degli sconti fiscali disponibili.
Anche gli immobili gravati da ipoteca possono essere oggetto di donazione; tuttavia, il debito rimane a carico del genitore mentre il figlio diventa responsabile solo dell’immobile stesso. Dal punto di vista fiscale, se la donazione avviene secondo le normative vigenti non si corrono particolari rischi.
Dopo il trasferimento della proprietà tramite donazione tutte le imposte relative all’immobile diventano responsabilità del nuovo proprietario (donatario), inclusa l’IMU e la TARI. Se invece il genitore mantiene l’usufrutto dell’immobile sarà lui a dover pagare queste spese.
Un padre può anche optare per una forma indiretta di donazione versando al figlio i soldi necessari all’acquisto di un immobile da terzi senza bisogno di atto notarile specifico per i soldi dati; ciò che conta è dimostrare l’origine legittima dei fondi in caso di controlli fiscali.
Dopo la morte del genitore-donante, la possibilità che altri eredi contestino la validità della donazione esiste ma è limitata dalla legge ai soli casi in cui questi non abbiano ricevuto quanto loro dovuto come parte “legittima” dell’eredità.