Non mangiare mai un hamburger che si presenti con questo aspetto, potresti rischiare molto per quanto riguarda la tua salute.
Scegliendo con cura cosa mangiare e bere quando si esce a cena è possibile ridurre significativamente i rischi associati alla sicurezza alimentare.
Tra gli aspetto da considerare quando si cena fuori è evitare pane e snack che potrebbero essere stati passati da un tavolo all’altro senza garanzie sulla loro freschezza.
Questi potrebbero anche essere stati toccati da altre persone prima dell’arrivo al proprio tavolo. Ma non solo.
Un hamburger del genere può farti rischiare grosso
Quando si tratta di ordinare carne al ristorante, la scelta dovrebbe essere fatta con attenzione, soprattutto se si opta per il macinato, comunemente utilizzato negli hamburger. Il motivo di questa cautela risiede nel processo di macinazione della carne: durante questo procedimento, eventuali elementi nocivi presenti sulla superficie possono facilmente mescolarsi all’interno del prodotto finale.
Se l’hamburger viene poi consumato al sangue, ovvero poco cotto, il calore non sarà sufficiente a eliminare batteri o virus potenzialmente dannosi per la salute.
A differenza degli hamburger, le bistecche consumate al sangue presentano un rischio minore. Questo perché la cottura esterna ad alta temperatura tende a eliminare i germi presenti sulla superficie della carne. Tuttavia, quando si cucina carne macinata come quella degli hamburger è essenziale raggiungere una temperatura interna adeguata per garantire la sicurezza alimentare.
Gli esperti suggeriscono diverse temperature di sicurezza in base al tipo di carne: i tagli interi dovrebbero raggiungere i 60 gradi centigradi internamente prima del consumo. Per il pesce si raccomanda una temperatura leggermente superiore, ovvero 63 gradi centigradi. Invece, per quanto riguarda il macinato – categoria nella quale rientrano gli hamburger – è necessario che la temperatura interna arrivi ad almeno 61 gradi centigradi. Per carni precotte come gli hot dog o il pollame è richiesta una temperatura ancora più elevata: 74 gradi centigradi.
Non solo gli alimenti solidi richiedono attenzione, ma anche le bevande possono nascondere insidie igienico-sanitarie. Le guarnizioni dei drink quali fette di limone o lime e olive potrebbero non essere state manipolate correttamente a causa delle condizioni stressanti in cui lavorano i baristi che talvolta trascurano le norme igieniche fondamentali come la corretta conservazione della frutta o il lavaggio delle mani.
Anche l’acqua può essere fonte di preoccupazione quando si mangia fuori: l’acqua del rubinetto servita nei ristoranti potrebbe contenere tracce di sostanze contaminanti come cloro o erbicidi. Optare per l’acqua in bottiglia può rappresentare una scelta più sicura anche se leggermente più costosa.
I buffet offerti negli hotel rappresentano un’altra situazione da gestire con cautela poiché è difficile sapere quanto tempo un cibo sia stato lasciato esposto prima del consumo. Inoltre, non tutti gli ospiti seguono le regole igieniche nell’utilizzo delle posate comuni aumentando così il rischio di contaminazioni incrociate.