Appena ci si sveglia c’è un’abitudine che tutti hanno per iniziare bene la giornata e per ricaricarsi, ma fa davvero bene?
È una delle bevande più amate al mondo, spesso considerato il carburante che avvia la giornata di milioni di persone. In Italia, la cultura di questa bevanda è particolarmente radicata. Infatti la maggior parte degli italiani non può immaginare di iniziare la giornata senza. Tuttavia, ciò che molti non sanno è che bere questa bevanda appena svegli potrebbe non essere la scelta migliore per il benessere complessivo dell’organismo.
Uno degli aspetti chiave da considerare è il ruolo del cortisolo, l’ormone responsabile del mantenimento dello stato di veglia. Consumare la bevanda che lo contiene immediatamente dopo essersi svegliati può influenzare negativamente la produzione di cortisolo, portando a risultati controproducenti nel lungo termine. Questa abitudine al risveglio infatti può portare ad una progressiva tolleranza nei confronti di una sostanza contenuta nella bevanda e cioè la caffeina. Avrete capito di quale bevanda parliamo? Ovviamente, del caffè.
Il cortisolo, noto anche come “ormone dello stress”, viene naturalmente rilasciato dal corpo per aiutare a svegliarsi e rimanere vigili. Tuttavia, quando consumiamo caffè appena svegli mentre il cortisolo è già in circolo, il caffè inibisce la produzione di questo ormone. Di conseguenza, il corpo diventa dipendente dalla caffeina per mantenere uno stato di veglia, contribuendo alla creazione di una sorta di assuefazione nel tempo. Questo fenomeno può spiegare perché alcune persone, consumatrici abituali di caffè, lamentano che la bevanda non ha più lo stesso effetto stimolante.
Il momento migliore per consumare caffè, secondo le scoperte di Steven Miller, un neuroscienziato, è tra le 9:30 e le 11:30, e tra le 14 e le 17. Questi orari coincidono con i periodi in cui il corpo non sta producendo attivamente cortisolo, consentendo alla caffeina di esercitare i suoi effetti senza interferenze.
Oltre a comprendere il momento ottimale per godere di una tazza di caffè, è importante sottolineare anche gli altri benefici associati al suo consumo moderato. Numerosi studi hanno dimostrato che il caffè, quando consumato in quantità moderate (circa 3-5 tazze al giorno, pari a circa 400 mg di caffeina), può offrire diversi vantaggi per la salute. Tra questi, la riduzione del rischio di sviluppare malattie del fegato, diabete di tipo 2, malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer e alcune forme di cancro, tra cui quelli al fegato e al colon-retto.
Uno altro studio ha anche evidenziato che il consumo regolare di caffè può ridurre il rischio di ictus, infarto e morte per qualsiasi causa. Tuttavia, è importante sottolineare che, nonostante questi benefici, ci sono persone che dovrebbero evitare il consumo di caffè, come coloro che soffrono di problemi digestivi, inclusi la sindrome dell’intestino irritabile e la malattia da reflusso gastroesofageo, così come le donne in gravidanza.
In conclusione, mentre il caffè può offrire numerosi vantaggi per la salute, è fondamentale considerare il momento ottimale per consumarlo al fine di massimizzare i suoi effetti senza interferire con i ritmi naturali del corpo.