Ma cosa accade quando, nella disperazione di trovare uno spazio, si decide di “prenotare” fisicamente un posto auto?
Questa pratica è legale o si rischia di incorrere in sanzioni?
In Italia, la ricerca di un parcheggio si è trasformata in una vera e propria odissea quotidiana. Tra strade affollate e spazi limitati, trovare un posto libero per la propria auto può diventare una missione che consuma tempo e pazienza.
Quando si parla di occupazione abusiva del suolo pubblico, molti pensano immediatamente a situazioni estreme come l’installazione permanente di barriere fisiche. Tuttavia, anche azioni apparentemente innocue come chiedere a un amico di tenere libero un posto mentre si completa una manovra possono sollevare dubbi sulla loro legalità.
La normativa italiana non considera illecito penale il presidio temporaneo del parcheggio da parte di una persona, purché questo non superi il tempo necessario per le operazioni di parcheggio dell’auto.
Cosa succede se occupo un posto auto di un altro
Il concetto chiave per distinguere tra una cortesia passabile e un’occupazione abusiva è il fattore tempo. Se l’occupazione temporanea del posto auto avviene nei limiti strettamente necessari al parcheggio del veicolo, questa pratica non viene considerata illegale. Diversamente, se tale permanenza dovesse prolungarsi irragionevolmente o se venissero utilizzati oggetti per segnare il territorio (come sedie o catene), allora sì che ci troveremmo davanti a una violazione delle norme sul corretto uso dello spazio pubblico.
Nel caso in cui l’occupazione del suolo pubblico superi i limiti della ragionevolezza o infranga le regole comunali più stringenti sul parcheggio, le autorità possono intervenire applicando sanzioni specifiche. L’importo delle multe varia significativamente a seconda della gravità dell’infrazione: va da 173 a 694 euro per violazioni amministrative fino alla possibilità di reclusione da uno a tre anni accompagnata da multe pecuniarie nel caso in cui l’occupazione assuma i contorni più gravi previsti dalla legge.
L’articolo 633 del codice penale italiano stabilisce chiaramente i confini entro cui l’occupazione abusiva diventa reato: solo quando vi è l’intenzione manifesta di appropriarsi in modo stabile dello spazio pubblico si configura la violazione punibile severamente dalla legge. La giurisprudenza conferma questa interpretazone: non basta posizionare temporaneamente un oggetto sulla strada per essere accusati d’invasione abusiva; occorre dimostrare la volontà esplicita dell’autore dell’atto volto ad escludere gli altri dall’utilizzo dello spazio.
Mentre cercare soluzioni creative al problema dei parcheggi nelle città italiane può sembrare necessario vista la scarsità degli stessi, è fondamentale rimanere sempre entro i confini della legalità evitando comportamenti che possano ledere il diritto altrui all’utilizzo degli spazi comuni.