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Salute

Olio extravergine di oliva contaminato, anche per i grandi marchi: cosa contiene veramente, dati pessimi

Pubblicato da
Greta Di Raimondo

Aumentano i rischi per la salute correlati all’assunzione di olio extravergine di oliva contaminato. I dati sono preoccupanti. 

L’olio extravergine di oliva è uno degli alimenti principali della dieta mediterranea, utilizzato principalmente come condimento di piatti gustosi e prelibati. Oltre al suo sapore intenso, risulta essere particolarmente prezioso per la salute, grazie alle sue molteplici proprietà e agli straordinari benefici.

Olio extravergine di oliva contaminato: i dati preoccupano i consumatori – Newsicily.it

L’oro verde è composto principalmente da grassi monoinsaturi, per la quasi totalità da trigliceridi. Per queste caratteristiche, l’olio extravergine d’oliva è fondamentale nel contrastare il colesterolo e altre malattie cardiovascolari. I suoi benefici per la salute sono dovuti alla presenza di vitamina E, acido oleico, palmitico, linoleico e steatico.

I principi attivi dell’olio d’oliva sono utili nel preservare uno stato di benessere generale, tenendo a bada l’insorgenza di alcune complicazioni dovute a patologie importanti. Oltre alla consumazione tradizionale, l’olio d’oliva si presta come cosmetico per curare la bellezza di pelle e capelli.

Olio d’oliva contaminato: ecco cosa contiene

Nonostante le proprietà benefiche di questo prodotto, alcuni studi recenti hanno messo in luce la presenza di contaminazioni dannose all’interno di alcune marche di olio d’oliva presenti nei supermercati d’Italia. I diversi campioni analizzati nei laboratori dell’Università di Bologna, hanno rilevato la presenza di microplastiche inferiori a 5 millimetri. Lo studio condotto si è soffermato sui campioni provenienti da Italia e Spagna, confezionati sia in bottiglie di PET sia di vetro. I ricercatori hanno diluito l’olio con una miscela di etanolo e n-esano, in modo tale da agevolare la separazione delle microplastiche dall’olio.

Contaminazioni di microplastiche all’interno dell’olio extravergine d’oliva – Newsicily.it

Le microplastiche raccolte, sono state analizzate utilizzando la tecnica della spettroscopia automatica μ-FTIR, utile a identificare i vari tipi di plastica presenti. Queste erano principalmente composte da polietilene al 50,3% e da polipropilene al 28,7%. Si tratta di due diversi tipi di plastica comunemente utilizzati negli imballaggi di molteplici prodotti in commercio.

Purtroppo, i ricercatori non hanno evidenziato differenze significative nella quantità di microplastiche tra i diversi tipi di olio o tra il materiale del contenitore. L’accumulo nell’organismo, potrebbe portare ad effetti molto gravi a lungo termine, favorendo la comparsa di patologie gravi o di malattie dell’apparato digerente. I risultati della ricerca condotta, fotografano una situazione preoccupante per la salute dei consumatori. Secondo quanto evidenziato, la contaminazione potrebbe avvenire direttamente durante il processo di produzione dell’olio o dell’imbottigliamento.

Pubblicato da
Greta Di Raimondo