Aumentano i rischi per la salute correlati all’assunzione di olio extravergine di oliva contaminato. I dati sono preoccupanti.
L’olio extravergine di oliva è uno degli alimenti principali della dieta mediterranea, utilizzato principalmente come condimento di piatti gustosi e prelibati. Oltre al suo sapore intenso, risulta essere particolarmente prezioso per la salute, grazie alle sue molteplici proprietà e agli straordinari benefici.
L’oro verde è composto principalmente da grassi monoinsaturi, per la quasi totalità da trigliceridi. Per queste caratteristiche, l’olio extravergine d’oliva è fondamentale nel contrastare il colesterolo e altre malattie cardiovascolari. I suoi benefici per la salute sono dovuti alla presenza di vitamina E, acido oleico, palmitico, linoleico e steatico.
I principi attivi dell’olio d’oliva sono utili nel preservare uno stato di benessere generale, tenendo a bada l’insorgenza di alcune complicazioni dovute a patologie importanti. Oltre alla consumazione tradizionale, l’olio d’oliva si presta come cosmetico per curare la bellezza di pelle e capelli.
Nonostante le proprietà benefiche di questo prodotto, alcuni studi recenti hanno messo in luce la presenza di contaminazioni dannose all’interno di alcune marche di olio d’oliva presenti nei supermercati d’Italia. I diversi campioni analizzati nei laboratori dell’Università di Bologna, hanno rilevato la presenza di microplastiche inferiori a 5 millimetri. Lo studio condotto si è soffermato sui campioni provenienti da Italia e Spagna, confezionati sia in bottiglie di PET sia di vetro. I ricercatori hanno diluito l’olio con una miscela di etanolo e n-esano, in modo tale da agevolare la separazione delle microplastiche dall’olio.
Le microplastiche raccolte, sono state analizzate utilizzando la tecnica della spettroscopia automatica μ-FTIR, utile a identificare i vari tipi di plastica presenti. Queste erano principalmente composte da polietilene al 50,3% e da polipropilene al 28,7%. Si tratta di due diversi tipi di plastica comunemente utilizzati negli imballaggi di molteplici prodotti in commercio.
Purtroppo, i ricercatori non hanno evidenziato differenze significative nella quantità di microplastiche tra i diversi tipi di olio o tra il materiale del contenitore. L’accumulo nell’organismo, potrebbe portare ad effetti molto gravi a lungo termine, favorendo la comparsa di patologie gravi o di malattie dell’apparato digerente. I risultati della ricerca condotta, fotografano una situazione preoccupante per la salute dei consumatori. Secondo quanto evidenziato, la contaminazione potrebbe avvenire direttamente durante il processo di produzione dell’olio o dell’imbottigliamento.