Quando si effettua un passaggio ad un altro gestore, bisogna prestare molta attenzione ai costi di recesso: così eviti subito il salasso.
Sono tantissimi gli italiani che di fronte ad un aumento dei costi dell’energia elettrica si sono trovati ad effettuare il passaggio ad un altro gestore, spesso dimenticando di prestare attenzione ai costi di recesso. Eppure esiste un metodo per evitare di subire un salasso: cosa bisogna tenere in considerazione.
Scegliere un nuovo fornitore di luce e gas può essere un’impresa davvero complessa, specialmente con l’addio al mercato tutelato dell’energia. Molte famiglie si trovano ad affrontare questa decisione in questi giorni, ma la trasparenza delle bollette non rende la scelta più facile. Per aiutarti a navigare attraverso questo processo, Consumerismo No Profit e Assium, associazione degli Utility Manager nel settore dell’energia, hanno stilato un decalogo utile per comprendere i diritti degli utenti e evitare possibili truffe durante il cambio di operatore.
La prima cosa da fare è verificare il diritto a rimanere nel mercato tutelato, che garantisce prezzi calmierati anche dopo la cessazione del regime del mercato tutelato. Gli “utenti vulnerabili” godono di questo diritto, inclusi coloro con condizioni economiche disagiate, disabilità, età superiore ai 75 anni, e altre circostanze specifiche. Per la scelta del nuovo operatore è fondamentale esaminare le offerte disponibile sul mercato. Scopriamo quindi cosa bisogna fare quando si cambia operatore e soprattutto a quanto ammonta il diritto di recesso.
Passaggio ad altro gestione, fai attenzione ai costi di recesso: cosa tenere presente
Durante il passaggio è importante verificare il diritto a rimanere nel mercato tutelato, che garantisce prezzi calmierati anche dopo la cessazione del regime del mercato tutelato. Gli “utenti vulnerabili” godono di questo diritto, inclusi coloro con condizioni economiche disagiate, disabilità, età superiore ai 75 anni, e altre circostanze specifiche. Per la scelta del nuovo operatore è fondamentale esaminare le offerte disponibili sul mercato. Alcune voci (corrispettivi) possono essere negoziate dalla società di vendita, mentre altre sono fisse e non modificabili.
Le voci negoziabili includono il corrispettivo di vendita di energia elettrica/gas naturale legato al consumo, corrispettivi di vendita in quota fissa annua, e oneri vari riconducibili al consumo o in quota fissa. Le voci non negoziabili sono definite dal regolatorio o dallo Stato e comprendono dispacciamento, oneri di sistema, trasporto, distribuzione, gestione del contatore, imposte e altre partite come canone RAI e costi per morosità. Le associazioni mettono in guardia dai nuovi costi di recesso che entreranno in vigore dall’1 gennaio 2024.
La delibera ARERA consentirà ai fornitori di applicare una penale di recesso anticipato per contratti di energia elettrica stipulati con clienti domestici o imprese fino a 50 dipendenti, a tempo indeterminato e a termine. Oltre ai costi di recesso è essenziale considerare i costi fissi e variabili in bolletta. Si consiglia di prestare attenzione al costo annuo fisso e a quello variabile legato al consumo. Utilizzare il portale delle offerte dell’ARERA può essere utile per confrontare le migliori offerte sul mercato.
Prediligere contratti che puoi leggere attentamente prima di sottoscriverli evitando di concludere accordi telefonici senza richiedere senza richiedere copia delle condizioni generali di fornitura e dell’offerta a cui stai aderendo. Facendo attenzione a questi parametri potrete cambiare gestore senza alcun problema.