Quando si decide di andare in pensione anticipata bisogna prestare attenzione alle regole e ai dettagli per ottenere il massimo beneficio.
È arrivato il momento di andare in pensione? Allora è di fondamentale importanza che verifichi attentamente tutti i dettagli relativi alla pensione che desideri richiedere. Infatti, essere ben informati e agire con consapevolezza può fare una grande differenza nel calcolo dell’assegno pensionistico, garantendo una maggiore tranquillità economica per il futuro.
A questo riguardo, spesso i lavoratori si affidano ai patronati per gestire la pratica di pensionamento e loro diventano degli spettatori passivi di questa procedura. Invece, alcuni aspetti devono essere controllati personalmente per ottenere il massimo beneficio. Le regole sui requisiti per andare in pensione e sul calcolo dell’assegno pensionistico devono essere comprese a fondo. Andiamo quindi a vedere alcuni consigli pratici per chi si avvicina alla pensione anticipata, utili per ottenere un assegno mensile più elevato.
Il primo passo è verificare il proprio estratto conto contributivo, disponibile sul sito dell’INPS. È fondamentale assicurarsi che tutti i contributi siano correttamente registrati. In particolare, richiedi l’ECO-CERT, un estratto conto certificativo che ha valore legale e conferma i contributi effettivamente accreditati dall’INPS. Così, a seconda della tua situazione contributiva, potresti avere diverse opzioni per la pensione anticipata. Ad esempio, chi ha 41 anni di contributi potrebbe scegliere tra “Quota 41” e “Quota 103”. Valutare attentamente quale opzione offre un assegno più alto è cruciale. In alcuni casi, Quota 41 può risultare più vantaggiosa rispetto a Quota 103.
Inoltre, non tutti i contributi versati hanno lo stesso peso. Alcuni contributi, specialmente quelli degli ultimi anni di carriera, possono influenzare negativamente il calcolo della pensione se si è lavorato part-time o si è stati disoccupati. Questo può ridurre l’importo della pensione se il calcolo si basa sugli ultimi anni di stipendio. Ecco perché la legge offre la possibilità di “sterilizzare” i contributi penalizzanti, ovvero escludere dal calcolo della pensione quei contributi che ridurrebbero l’importo finale. Questo è possibile per i contributi degli ultimi 5 anni di carriera, ma solo se non sono necessari per raggiungere i requisiti pensionistici.
Se hai iniziato a lavorare dopo il 1995, puoi optare per la pensione anticipata contributiva, che permette di andare in pensione a 64 anni con almeno 20 anni di contributi. Tuttavia, se hai contributi versati prima del 1996, questa opzione potrebbe non essere la più conveniente. Infine, è utile fare una simulazione del montante contributivo per capire quale sarà l’importo della pensione. Questa simulazione aiuta a determinare se conviene aspettare qualche anno in più o se è meglio ritirarsi prima. Utilizzare gli strumenti di simulazione disponibili sul sito dell’INPS può offrire un quadro chiaro della situazione.