In Italia, l’ingresso nel mondo del lavoro può avvenire già in tenera età, grazie alle normative che consentono l’occupazione prima dei 19 anni.
La legge n. 296 del 2005 e la precedente legge n. 977 hanno fissato i paletti dell’età lavorativa minima, permettendo così a molti giovani di accumulare contributi previdenziali ancor prima di raggiungere la maggiore età.
Questo aspetto si rivela cruciale quando si parla di pensione anticipata, soprattutto per coloro che hanno iniziato a lavorare da minorenni.
La cosiddetta Quota 41 rappresenta una misura pensata proprio per quei lavoratori definiti “precoci”, ovvero coloro che hanno iniziato a versare contributi prima dei 19 anni e che possono vantare almeno un anno di contribuzione entro tale soglia d’età.
Grazie a questa opzione, è possibile accedere alla pensione anticipatamente rispetto alle tradizionali soglie previste dalla legge, purché si raggiungano i necessari 41 anni di contributi.
Le normative italiane offrono diverse opportunità per coloro che sono entrati precocemente nel mondo del lavoro permettendo loro accesso anticipato alla pensione attraverso meccanismi specifici come Quota 41 e altre agevolazioni mirate.
Pensione in anticipo: una possibilità per chi ha iniziato giovane
Tuttavia, non tutti i lavoratori precoci possono beneficiare automaticamente della Quota 41. È infatti necessario appartenere ad alcune categorie specifiche che necessitano di maggior tutela: disoccupati involontari da almeno tre mesi senza Naspi, invalidi con una percentuale pari o superiore al 74%, caregiver impegnati nell’assistenza a familiari con handicap grave e chi ha svolto attività particolarmente gravose o usuranti come elencate dal decreto ministeriale del maggio ’99.
Le professioni considerate gravose abbracciano un ampio spettro di attività lavorative: dall’industria estrattiva all’edilizia, dai conducenti di mezzi pesanti agli operatori sanitari con turnazioni complesse fino ai pescatori e ai marittimi. Per questi lavoratori esiste quindi la possibilità di accedere alla pensione anticipata rispettando determinati criteri relativamente agli anni d’impegno nelle suddette mansioni.
Per poter usufruire della Quota 41 è essenziale aver maturato almeno un contributo settimanale secondo il regime retributivo entro il termine dell’1 gennaio ’96. Inoltre, dal momento in cui si raggiungono i requisiti per la pensione alla sua effettiva liquidazione possono trascorrere alcuni mesi; questo intervallo temporale è definito dalla cosiddetta finestra mobile trimestrale prevista dall’Inps.
Per chi ha intrapreso il cammino lavorativo dopo il ’96 come minorenne esiste una diversa forma di agevolazione: la possibilità cioè di vedere moltiplicata per uno virgola cinque la contribuzione relativa ai periodi lavorativi antecedenti ai diciotto anni d’età. Questa misura mira a riconoscere e incentivare l’impegno dei giovani nel mondo del lavoro fin dalle prime fasi della loro carriera professionale.