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Economia

Pensioni 2024, come avere rendita integrativa e tasse ridotte: la guida pratica

Pubblicato da
Angela Marrelli

La Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA) offre un’opportunità preziosa per coloro che aderiscono a forme di previdenza complementare.

Si tratta di un regime fiscale agevolato che consente agli iscritti di ricevere in anticipo il capitale accumulato, garantendo un flusso di reddito fino al momento del pensionamento, fino a 10 anni prima del termine previsto.

Come ottenere la rendita integrativa – newsicily.it

L’obiettivo primario della RITA è quello di fornire un sostegno finanziario a coloro che si trovano senza lavoro nel periodo che precede il raggiungimento dell’età pensionabile. Questo meccanismo offre una sorta di pensione anticipata, fornendo una sicurezza economica durante una fase critica della vita lavorativa.

Dal punto di vista fiscale, la RITA è soggetta a una tassazione sostitutiva. Secondo le disposizioni vigenti, l’anticipo viene tassato con un’aliquota del 15%, ridotta di 0,30 punti percentuali per ogni anno di partecipazione eccedente il quindicesimo anno, fino a un massimo di riduzione del 6%. Per coloro che si sono iscritti prima del 2007, gli anni di iscrizione fino a tale data possono essere computati fino a un massimo di 15 punti.

La rendita integrativa  non ha un’aliquota fiscale statica

Un elemento importante da tenere presente è che l’aliquota fiscale non è statica, ma varia in base all’anzianità di iscrizione al fondo pensionistico. Questo significa che l’aliquota può cambiare nel tempo, anche durante il periodo di erogazione della rendita anticipata. Tuttavia, per le prestazioni relative ai contributi maturati fino al 31 dicembre 2000, si applica una ritenuta fissa del 15%.

Cosa c’è da sapere sulla rendita integrativa per le pensioni 2024 – newsicily.it

È importante sottolineare che il beneficiario della RITA ha la possibilità di optare per la tassazione ordinaria anziché quella sostitutiva, dichiarandolo esplicitamente nella propria dichiarazione dei redditi. In questo caso, la rendita anticipata sarà soggetta alla normale tassazione prevista per i redditi di lavoro dipendente.

Le somme erogate come parte della RITA sono considerate redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente, e vengono imputate prioritariamente agli importi maturati prima del 31 dicembre 2000. Per la parte eccedente, vengono imputate prima le somme maturate tra il 1° gennaio 2001 e il 31 dicembre 2006, e successivamente quelle maturate dal 1° gennaio 2007.

Valutare bene le opzioni disponibili

Un aspetto da considerare è che la RITA non costituisce una prestazione definitiva, pertanto il conguaglio dell’imposta dovuta sull’anticipo viene effettuato al momento della liquidazione finale. Le somme che non sono state considerate nell’anticipo vengono comunque imputate a titolo di RITA, con priorità agli importi più vecchi.

La RITA rappresenta un importante strumento per garantire un reddito aggiuntivo durante il periodo che precede il pensionamento. Tuttavia, è fondamentale comprendere il regime fiscale applicabile e valutare attentamente le opzioni disponibili per massimizzare i benefici finanziari.

Pubblicato da
Angela Marrelli