Piede diabetico, la diagnosi è la miglior cura a questo male: agire con tempestività e nel modo adatto scongiura terribili scenari.
Non sempre quando si tiene in considerazione il suddetto male, il diabete, ci si ricorda le sue possibili conseguenze. Tra queste c’è proprio la possibilità di insorgere in condizioni poco note, ma preoccupanti. Il piede diabetico è uno dei peggiori prologhi di malessere che causano nei pazienti delle complicazioni importanti se non seguiti correttamente. Di cosa si tratta? Ha a che fare con tutti coloro che soffrono di diabete? Con questa guida è possibile far chiarezza sulla patologia.
Il controllo della glicemia e di possibili problematiche di tipologia vascolare sono i primi aspetti che vengono tenuti sotto controllo. Non è sbagliato, ma non sono gli unici terribili scenari che possono affliggere chi soffre di diabete. Infatti, c’è anche la retinopatia causata dall’insofferenza dei vasi sanguigni nella parte posteriore dell’occhio, la quale con offuscamenti alla retina determina la mancanza del corretto fluire degli stimoli visivi che passano in nervosi.
Persino i reni ne risentono, proprio perché questi organi vitali smettono di filtrare le scorie in maniera adatta. Causando l’insorgere di nefropatia e di insufficienza renale. Ma tra apparato circolatorio, visivo e renale, c’è anche da tenere conto i piedi. La ragione potrebbe sembrare scontata, ma non lo è altrettanto per il trattamento.
Piede diabetico, come curarlo: guida per prendersi cura di sé
Tra tutti, il piede diabetico passa un po’ in secondo piano, ma è un errore, perché pericoloso e da tenere ampiamente sotto giusta osservazione. Morte dei tessuti e gangrene com’è possibile? Ci sono dei segnali d’allarme che sono più che semplici fastidi, ma i sintomi della malattia che sta per insorgere.
La causa che determina il piede diabetico è data dal ridotto afflusso di sangue che a causa dei restringimenti delle arterie provoca un deficit di ossigenazione. Cosa succede? Che laddove ci sono ferite, queste hanno difficoltà a rimarginarsi, proprio per questa condizione anomala. Proseguono poi dei sintomi che affliggono in momenti inaspettati della giornata. Ad esempio, può capitare che durante la notte si percepiscano dei formicolii, pruriti ed arrossamenti.
Non è colpa di “scarpe troppo strette” se si sentono come degli spilli a colpire i piedi, ma di una cattiva circolazione dovuta al diabete. Appunto, il piede diabetico è una delle possibili conseguenze. Il “tempo è salute”, infatti prima si agisce, maggiori sono le possibilità di gestione della malattia.
Importante è infatti chiudere le lesioni prima che queste vengano infettate ulteriormente. Rimuovere i tessuti danneggiati o procedere alla rivascolarizzazione, sono due dei possibili trattamenti vincenti. Chi contattare? Bisogna che un’equipe di specialisti entra in gioco, con il diabetologo che conduce il “gioco”. Appunto, farmacisti, nutrizionisti, infermieri e medici di famiglia dovrebbero seguire le sue dritte e agire in sincronia.