C’è un nuovo limite per i prelievi in contanti allo sportello da rispettare per non rischiare di far scattare i controlli dell’AdE.
Una nuova normativa disciplina il ritiro dei contanti presso uno sportello Bancomat. Attenzione ai limiti di prelievo o l’Agenzia delle Entrare avvierà delle verifiche.
I cittadini non possono utilizzare i propri soldi come meglio credono. I risparmi depositati sui conti correnti sono soggetti ad una rigida disciplina che limita l’azione dei contribuenti. Bisogna fare attenzione ai versamenti, ai prelievi, alle transizioni di denaro. Ogni operazione deve essere giustificata e chiara per evitare che il Fisco possa ipotizzare un illecito.
La libertà dell’Agenzia delle Entrate del poter effettuare verifiche e chiedere ai cittadini prove della loro buona fede nasce per un’esigenza di lotta all’evasione fiscale e al riciclaggio di denaro. Uno scopo lodevole ma che tira in ballo tutti gli italiani, onesti e non. Ci sono restrizioni da rispettare come il paletto del pagamento in contanti. Nel 2023 è stato alzato a 5 mila euro da 2 mila facendo tirare ai cittadini un sospiro di sollievo. Fino a 4.999 euro è possibile eseguire una transizione in contanti. Un limite non troppo stringente, dunque, ma non è lo stesso per prelievi e versamenti.
Qual è il limite per i prelievi allo sportello
In generale, la Legge consente al cittadino titolare di un conto corrente di non avere limiti di prelievo sui propri soldi. Si può ritirare la cifra desiderata senza violare la normativa e senza rischiare di dover pagare delle sanzioni.
Di conseguenza, non dovrebbe essere facoltà dell’Agenzia delle Entrate avviare dei controlli su chi effettua un grande prelievo allo sportello. Al contrario, le verifiche scattano nel momento in cui si effettuano versamenti in contanti sul conto corrente. Ogni operazione in entrata viene considerata dall’articolo 32 del Testo Unico reddito per il contribuente, a meno che non ci sia una prova scritta che dimostri il contrario.
Significa che il cittadino che effettua un versamento o riceve un bonifico deve scegliere se inserire la somma ricevuta nella dichiarazione dei redditi e pagare le tasse oppure non indicarla ma prepararsi a dare giustificazioni in caso di controlli. Occorrerà fornire prove che la somma versata deriva da redditi esentasse come un risarcimento o una donazione oppure che è già stata tassata alla fonte come nel caso di una vincita al gioco. Sarà la banca stessa a segnalare all’Unità di Informazione Finanziaria i prelievi che superano i 10 mila euro in un mese.