In pensione prima, ma con un assegno mensile più alto. Possibile? Sì se scegli la misura giusta per te. Vediamo tutti i dettagli.
Solitamente chi va in pensione prima riceve un assegno previdenziale più basso. Ma c’è una misura con cui puoi accedere alla pensione in anticipo e avere un assegno più ricco.
Dal 1996 in poi- dopo l’entrata in vigore della Riforma Dini- le pensioni vengono calcolate con il sistema contributivo. Prima del 1996 l’importo degli assegni previdenziali era calcolato con il sistema retributivo il quale si basava sulla media delle retribuzioni che un lavoratore aveva percepito negli ultimi anni.
Il sistema di calcolo contributivo, invece, è del tutto diverso. Esso tiene conto solamente dei contributi versati. In pratica, per calcolare l’importo della pensione, l’insieme dei contributi versati viene moltiplicato per un coefficiente di trasformazione che aumenta con l’aumentare dell’età.
Va da sé, pertanto, che ad incidere sull’importo della pensione giocano un ruolo determinante tre fattori:
- gli anni di contributi versati;
- lo stipendio in quanto la percentuale di contributi che versiamo dipende anche dal nostro stipendio (il 33% di 1000 euro è minore del 33% di 3000 euro);
- l’età a cui andiamo in pensione.
Di norma, quindi, per avere una pensione alta è necessario avere tanti anni di contributi e non andare in pensione troppo presto. C’è una misura che, tuttavia, ribalta la situazione. Con questa misura si può andare in pensione prima dei 67 anni stabiliti dalla legge Fornero e con un assegno mensile più alto.
Pensione anticipata e con ricco assegno: ecco come fare
C’è una misura poco conosciuta che permette di andare in pensione in anticipo rispetto alla legge Fornero e con un assegno mensile bello alto. Vediamo di cosa si tratta e chi può fruirne.
Chi ha iniziato a versare i contributi dal 1996 in poi, può beneficiare della pensione anticipata contributiva. Con questa misura un lavoratore può andare in pensione a 64 anni e con appena 20 anni di contributi. In pratica il requisito contributivo resta lo stesso della legge Fornero ma con un guadagno di ben tre anni sull’età.
Non solo: anche l’assegno mensile è più ricco. O meglio: aver maturato un assegno previdenziale ricco è la condizione stessa per poter fruire della pensione anticipata contributiva. Infatti per accedere alla pensione a 64 anni di età e con 20 anni di contributi è necessario aver maturato un assegno previdenziale pari almeno a:
- 3 volte l’importo dell’Assegno sociale nel caso di uomini o di lavoratrici senza figli;
- 2,8 volte l’importo dell’Assegno sociale nel caso di lavoratrici con un solo figlio;
- 2,6 volte l’importo dell’Assegno sociale nel caso di lavoratrici madri di due o più figli.
Pertanto una persona può andare in pensione a 64 anni con solo 20 anni di contributi e ritrovarsi un assegno di circa 1600 euro al mese considerando che, nel 2024, l’importo dell’Assegno sociale corrisponde a 534,41 euro.
Quota 103 e Opzione donna
Altre due misure che possono essere vantaggiose sono Quota 103 e Opzione donna. Con Quota 103 è possibile andare in pensione a 62 anni con almeno 41 anni di contributi mentre con Opzione donna si può uscire dal lavoro a 61 anni- 60 per le lavoratrici con un figlio, 59 anni per le lavoratrici con almeno 2 figli- con un requisito contributivo minimo di 35 anni. Entrambe prevedono il ricalcolo contributivo dell’assegno previdenziale. Pertanto non vengono considerate le quote retributive antecedenti al 1996.
Queste due opzioni sono vantaggiose per chi ha pochi anni di contributi versati prima del 1996 in quanto permettono di non subire grosse perdite con il ricalcolo contributivo e di avere un ottimo sconto anagrafico sull’età pensionabile. Con Quota 103, infatti, si guadagnano 5 anni rispetto alla legge Fornero. Con Opzione donna se ne guadagnano addirittura 6 o anche di più.