Il bonus casa, noto anche come bonus ristrutturazioni, è una delle agevolazioni fiscali più apprezzate dagli italiani. Ma quante volte si può usare?
Offre la possibilità di detrarre il 50% delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione, su un tetto massimo di 96.000 euro.
Questa detrazione viene suddivisa in dieci rate annuali, permettendo un notevole risparmio sulle tasse per un decennio. Tuttavia, molte persone si chiedono se sia possibile usufruire del bonus più volte per interventi separati. Finalmente, l’Agenzia delle Entrate ha fornito il chiarimento tanto atteso.
Il bonus casa copre una vasta gamma di interventi di ristrutturazione e manutenzione straordinaria sia per le singole unità immobiliari che per le parti comuni di residence e condomini. La detrazione fiscale del 50% su una spesa massima di 96.000 euro rappresenta un incentivo significativo per migliorare le proprie abitazioni, rendendole più efficienti e moderne.
La detrazione viene ripartita in dieci rate annuali di pari importo. Questo significa che chi spende la cifra massima di 96.000 euro può detrarre 4.800 euro all’anno per dieci anni, garantendo un consistente risparmio fiscale nel lungo periodo.
Molti cittadini che hanno già usufruito del bonus ristrutturazioni si chiedono se sia possibile richiederlo di nuovo per ulteriori lavori di ristrutturazione non collegati a quelli precedenti. Per esempio, se una persona ha già esaurito il limite di 96.000 euro per un primo intervento, può beneficiare del bonus per un secondo intervento autonomo?
L’Agenzia delle Entrate ha risposto a questa domanda con un chiarimento fondamentale: sì, è possibile utilizzare il bonus casa più volte. I nuovi interventi possono essere considerati autonomamente detraibili, purché siano separati dai lavori precedenti.
Per richiedere nuovamente il bonus ristrutturazione, è necessario dimostrare che i nuovi lavori siano separati da quelli già effettuati. Questo può essere fatto presentando la documentazione richiesta dalla normativa edilizia in vigore, come la denuncia di inizio attività (DIA) o altri permessi abilitativi.
Nel caso di lavori minori, per i quali non è necessario ottenere titoli o permessI specifici, è sufficiente presentare un’autocertificazione. Questo documento dovrà essere allegato alla richiesta dI bonus e attestare la natura separata degli intervEntI rispetto a quellI precedenti.
Un cittadino che ha già utilizzato il bonus per ristrutturare il bagno può richiederlo nuovamente per rifare la cucina, purché dimostri che si tratta d’interventi separati. La separazione può essere facilmente comprovata dalla presentazione di due distinte Cila (Comunicazione d’Inizio Lavori Asseverata).