Con l’avvento di Android 15, Google sembra aver intrapreso una strada che mira a ridurre il divario con iOS in termini di sicurezza e privacy.
Questo sforzo si manifesta attraverso l’introduzione di nuove funzionalità e politiche più stringenti per le app presenti sul PlayStore.
La mossa più significativa in questa direzione è la decisione di eliminare un vasto numero di applicazioni che non rispettano i nuovi standard imposti dall’azienda.
Il termine ultimo fissato da Google per l’applicazione delle nuove politiche è il 31 agosto. Da questa data in poi, tutte le applicazioni che non soddisfano i criteri stabiliti verranno progressivamente eliminate dal PlayStore.
Tra queste figurano quelle statiche senza funzionalità interattive specifiche, come semplici testuali o file PDF statici, oltre a quelle con contenuti scarsi o irrilevanti per l’utente finale.
In aggiunta alle politiche sulla qualità e sull’utilità dell’applicazione stessa, dal 17 luglio sono entrate in vigore normative ancora più severe contro il malware. Gli sviluppatori sono tenuti a rimuovere qualsiasi codice proveniente da fonti esterne note per distribuire software malevoli.
Queste misure rappresentano un cambiamento radicale nella gestione del Play Store da parte di Google. L’intento è chiaro: elevare lo standard qualitativo e garantire una maggiore sicurezza agli utenti Android.
Sebbene ciò possa comportare una diminuzione della varietà nell’immediato futuro del marketplace digitale dell’azienda, il beneficio maggiore sarà un ambiente mobile decisamente più sicuro e privo di minacce informatiche nascoste tra le righe del codice.
Una delle novità più discusse è l’eliminazione definitiva della cronologia delle posizioni da parte di Google.
Questa decisione segna un importante passo avanti nella tutela della privacy degli utenti, limitando la quantità di dati sensibili raccolti dalle app.
È una mossa che riflette l’impegno dell’azienda nel proteggere le informazioni personali degli utenti, in linea con le crescenti preoccupazioni globali riguardanti la privacy digitale.
La strategia adottata da Google prevede una selezione rigorosa delle applicazioni disponibili sul PlayStore.
Le app ritenute pericolose o non conformi ai nuovi criteri saranno eliminate, influenzando sia prodotti poco noti sia applicazioni popolari con milioni di download.
Gli sviluppatori hanno ricevuto un preavviso di sei settimane per adeguarsi alle nuove regole, altrimenti vedranno le loro creazioni rimosse dallo store.
Questa “grande epurazione” mira a trasformare il PlayStore in uno spazio digitale più sicuro e affidabile, simile all’App Store di Apple, dove il controllo sulla qualità e sulla sicurezza delle app è molto più severo.
Di conseguenza, gli utenti potrebbero dover rinunciare a molte applicazioni considerate fino ad ora utili ma non sufficientemente sicure o qualitative secondo i nuovi standard.