Conosciuto anche come “albero d’Italia” oggi ti spieghiamo come coltivare questo frutto del passato: è buonissimo!
Il frutto a cui stiamo facendo riferimento è stato il simbolo dell’Unità d’Italia e per questo motivo è conosciuto anche con il nome di “albero d’Italia”. Ma di quale frutto stiamo parlando?
Si tratta di una pianta arbustiva sempreverde, che regala dei piccoli frutti davvero gustosi: il corbezzolo. L’arbusto cresce fino a raggiungere un’altezza di 5/10 metri e si contraddistingue per la sua eleganza e la folta ramificazione. Scopriamo come coltivare questa pianta.
Come coltivare il frutto del passato
L’arbusto dal sul quale crescono i frutti del corbezzolo appartiene alla famiglia delle Ericaceae e produce fiori bianchi/rosati a forma di campana. La fioritura generalmente si verifica alla fine dell’estate, mentre il frutto spunta in autunno. Il frutto del corbezzolo è dolce e gustoso e può essere mangiato fresco o usato per preparare marmellate e sciroppi.
Sebbene ci siano diverse varietà di corbezzolo, quasi tutte le piante che appartengono a questa famiglia preferiscono un’esposizione soleggiata e un terreno ben drenato. Questo arbusto preferisce terreni poveri, anche se vuole un substrato acido. La pianta del corbezzolo è piuttosto forte e robusta, per questo motivo è facile da coltivare: non gli servono particolari cure, tranne una potatura periodica che gli permette di rinnovarsi.
Indubbiamente, il clima influisce in modo significativo sulla riuscita di questo arbusto originario dell’Africa settentrionale. Perciò non dovrebbe stupire scoprire che il corbezzolo ha bisogno di un clima temperato e mediterraneo. Fermo restando che riesce a sopportare bene anche le temperature leggermente rigide.
Il corbezzolo si sviluppa meglio se piantato a terra, ma può essere coltivato anche in vaso. Questa è una splendida notizia per tutti quelli che desiderano coltivare quest’arbusto ma non hanno lo sazio necessario. Il corbezzolo in vaso ha bisogno di qualche accortezza in più: un vaso grande e poroso che garantisca il drenaggio dell’acqua, terriccio di qualità per piante acidofile e un’esposizione soleggiata.
Sia a terra che in vaso, il corbezzolo va potato con regolarità. Il periodo migliore per seguire quest’operazione senza danneggiare la pianta è la primavera, ovvero dopo la fioritura. In quest’operazione occorre rimuovere i rami secchi e spuntare leggermente le estremità di quelli ancora vivi.
Per quanto riguarda le innaffiature: questa pianta resiste bene a lunghi periodo di siccità, soprattutto nella stagione più fresca. In estate, invece, è opportuno aumentare la frequenza delle innaffiature evitando ristagni d’acqua che potrebbero compromettere la pianta.