Sblocco del conto corrente senza successione, quando è previsto dalla legge: a chi fare richiesta

Il decesso di un familiare rappresenta un momento di profondo dolore e, nonostante il lutto, i parenti più vicini si trovano a dover affrontare una serie di pratiche burocratiche urgenti e obbligatorie.

Tra queste, la dichiarazione di successione occupa un posto di rilievo: si tratta infatti di un adempimento fiscale essenziale per determinare le imposte dovute dagli eredi e spesso necessario per lo sblocco del conto corrente del defunto.

testamento da sbloccare
Come sbloccare il testamento? (NewSicily.it)

Gli eredi o i soggetti destinatari dell’eredità sono tenuti a comunicare tempestivamente il decesso alla banca dove il defunto aveva il proprio conto corrente. Questa procedura permette all’istituto di credito di bloccare il conto per prevenire eventuali violazioni. È fondamentale che l’utilizzo dei fondi del deceduto avvenga nel rispetto delle normative successorali e dell’eventuale testamento lasciato.

Molti si interrogano sulla fattibilità dello sblocco del conto corrente senza passare attraverso la dichiarazione di successione, per vari motivi. Contrariamente a quanto comunemente creduto, esistono delle soluzioni specifiche che permettono tale operazione, basandosi sulle deroghe all’obbligo della dichiarazione stessa.

Sblocco conto corrente senza successione

È importante sapere che la dichiarazione di successione non è sempre obbligatoria; in assenza dell’esigenza della sua presentazione, lo sblocco del conto deve avvenire senza questa.

Testamento e sblocco
Sbloccare il testamento senza successione (NewSicily.it)

In particolare:

  • Se gli eredi sono esclusivamente il coniuge e/o i familiari in linea diretta (genitori, figli);
  • L’eredità non supera i 100.000 euro;
  • Non ci sono beni immobili inclusi nell’eredità.

In queste circostanze gli eredi possono richiedere alla banca lo sblocco anche senza presentare la dichiarazione.

Per ottenere lo sblocco del conto corrente gli eredi devono fornire all’istituto bancario un’autocertificazione che attesti il possesso dei requisiti sopra menzionati. Questa autocertificazione deve essere compilata da tutti gli eredi e accompagnata da una fotocopia valida dei documenti d’identità. Le banche generalmente offrono moduli precompilati per facilitare questo processo.

Oltre all’autocertificazione è necessario allegare anche il certificato di morte e l’eventuale testamento per definire la ripartizione delle quote tra gli eredi.

Prima della conclusione della procedura descritta non è possibile utilizzare i fondi sul conto corrente bloccato; tuttavia, va ricordato che presentare una dichiarazione di successione può risultare meno complesso grazie al modello precompilato disponibile presso l’Agenzia delle Entrate. Presentando tale dichiarizzazione non si configura automaticamente l’accettazione dell’eredità.

La soluzione più pratica rimane quindi quella della presentazione della dichiaratione stessa quando le condizioni sopra descritte non sussistono.

Infine è cruciale mettersi in comunicazione con la banca al fine ottenere tutte le informazioni necessarie riguardanti sia le formalità sia eventualmente altre opzioni disponibili agli eredi.

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