Quando si effettua l’acquisto di un appartamento in condominio, una delle questioni più delicate da affrontare è quella relativa alle spese condominiali arretrate.
La domanda che molti si pongono è: chi deve farsi carico di queste spese non pagate dal precedente proprietario?
La risposta a questa domanda è fornita dalla normativa vigente, che stabilisce chiaramente le responsabilità in materia.
Le spese condominiali sono quelle somme dovute dai condomini per la conservazione e manutenzione delle parti comuni dell’edificio, come scale e portoni d’ingresso.
Ogni proprietario di un’appartamento ha l’obbligo di contribuire a queste spese, indipendentemente dall’utilizzo che fa delle parti comuni. Questo obbligo è sancito dall’articolo 1118 del codice civile, il quale stabilisce anche l’impossibilità per il condomino di rinunciare al suo diritto sulle parti comuni.
Spese condominiali arretrate: chi paga, vecchio o nuovo proprietario?
Secondo quanto previsto dall’articolo 63 delle disposizioni attuative del codice civile, il nuovo proprietario subentra nei diritti e nelle obbligazioni del venditore riguardo alle spese condominiali dell’anno in corso e dell’anno precedente alla vendita. Ciò significa che sia il vecchio che il nuovo proprietario possono essere chiamati a rispondere solidalmente per il pagamento di tali oneri.
In pratica, il condominio può rivolgersi indifferentemente a uno dei due soggetti per ottenere il pagamento delle somme dovute.
Durante la compravendita è possibile stipulare un accordo specifico riguardante le spese condominiali arretrate.
Tuttavia, questo accordo ha valore solamente tra le parti coinvolte (venditore e compratore) e non può essere opposto al condominio. Pertanto, sebbene possa essere utile definire preventivamente la ripartizione degli oneri arretrati tra venditore e acquirente, tale accordo non esonera dalle responsabilità nei confronti del resto dei condòmini.
Per prevenire eventuali sorprese relative agli oneri condominiali dopo l’acquisto dell’appartamento, è consigliabile inserire nell’atto di compravendita una clausola attraverso cui il venditore dichiara l’assenza di debiti pregressi con il condominio. È altresì utile richiedere all’amministratore una dichiarazione liberatoria sull’esistenza o meno di debiti condominiali da parte del venditore.
Tale documento assume grande importanza nei rapporti interni tra compratore e venditore ma non costituisce quietanza verso il resto dei condòmini o verso eventuali obbligazioni non ancora emerse al momento della transazione.
In conclusione, quando si acquista un immobile in un contesto condominiale è fondamentale prestare attenzione alla situazione dei pagamenti relativi alle spese comuni. Informarsi adeguatamente prima della firma definitiva può evitare spiacevoli sorprese economiche legate ad arretrati lasciati dal precedente proprietario.