Il mondo del lavoro e le sue logiche. Cercare la soluzione ideale senza concorso pubblico: diventare dipendenti è possibile.
Il mondo del lavoro, per forza di cose, sempre al centro delle attenzioni degli italiani. In questi ultimi mesi ciò che è successo nell’ambito specifico è davvero incredibile. Milioni di posti di lavoro assegnati sia nel settore pubblico che in quello privato, attraverso le specifiche e relative modalità. Concorso pubblico, quindi, o selezione privata. In questo caso, quindi, l’assunzione di qualsiasi candidato passa per forza di cose attraverso un momento di confronto che stabilisce la possibilità o meno di accedere alla posizione. Non sempre, però, le cose vanno in questo modo.
Al giorno d’oggi il sogno di conquistare, per cosi dire, la possibilità di accedere a una posizione lavorativa a tempo indeterminato, ancor meglio presso ente pubblico, riguarda milioni e milioni di cittadini in ogni parte del paese. Non sempre però, le cose vanno in questo modo. Il posto “fisso“, può essere conquistato anche senza concorso pubblico, andando a considerare una specifica e recente norma che stravolge il comune pensiero rispetto all’opportunità del caso.
Si può diventare dipendente pubblico anche senza concorso: ecco cosa prevede la legge
Cosi come noto a tutti per l’accesso al mondo del lavoro attraverso contesto pubblico, il classico concorso regola, in un modo o nell’altro, ogni tipologia di accesso. Non sempre, però, le cose vanno in questo modo, soprattutto negli ultimi tempi. Il D.L. 44/2023 (art. 3-ter), in merito alla stessa possibilità, dice infatti tutt’altro. Fino al 31 dicembre 2026, sarà infatti possibile assumere con contratti di apprendistato, per le varie amministrazioni pubbliche, giovani laureati fino a un massimo del 10% della stessa potenziale componente da assumere.
Per Comuni, unioni di Comuni, Province e Città Metropolitane, la percentuale in merito alle assunzioni citate, sale al 20%. Tali contratti hanno durata di 36 mesi, alla fine dei quali è prevista l’assunzione a tempo indeterminato. Tale situazione corrisponde a un preciso disegno che arriva chiaramente dal mondo della politica, dalle istituzioni che governano il paese.
Il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, in merito alla novità nel contesto assunzioni pubbliche ha cosi dichiarato: “Abbiamo bisogno delle nuove generazioni e delle loro energie e capacità per velocizzare il processo di innovazione e di digitalizzazione della Pubblica amministrazione. Il contratto di apprendistato crea un ponte con le Università e i nostri uffici, per dotarli delle competenze necessarie a fornire a cittadini e imprese servizi al passo con i tempi, sempre più efficaci ed efficienti e adeguati alle loro nuove esigenze“. Cambiano le regole per migliorare la qualità, si spera, di precisi comparti lavorativi.