La Sicilia sta affrontando una delle sue più gravi crisi idriche degli ultimi anni, con precipitazioni cumulate nei 12 mesi a fine giugno che hanno raggiunto appena 414 millimetri, solo un millimetro in più rispetto alla storica siccità del 2002.
Questa situazione ha portato a una drastica riduzione delle risorse idriche disponibili, con conseguenze significative per l’agricoltura, la distribuzione dell’acqua potabile e la vita quotidiana dei siciliani.
Gli invasi regionali della Sicilia stanno vivendo un momento di particolare difficoltà. Attualmente trattengono solamente 267 milioni di metri cubi d’acqua, pari al 38,21% del loro volume di riempimento autorizzato.
Questo rappresenta una diminuzione del 42% rispetto alla media degli ultimi quindici anni. Di questa quantità d’acqua, soltanto 122 milioni di metri cubi sono effettivamente utilizzabili per le esigenze della popolazione e dell’agricoltura.
Emergenza siccità in Sicilia: acqua razionata e crisi idrica
La scarsità d’acqua ha avuto ripercussioni dirette sulla distribuzione idrica in diverse aree dell’isola. Sei bacini su ventinove non hanno più acqua utilizzabile; altri sei possono contare su meno di un milione di metri cubi; quattro invece dispongono di meno di due milioni.
Città come Gela sono state escluse dall’irrigazione agricola; i comuni della provincia di Caltanissetta subiscono riduzioni nella fornitura d’acqua; a Enna l’erogazione dell’acqua potabile è stata limitata a un giorno sì e due no. Nel tentativo disperato di salvare gli agrumeti nell’Agrigentino si stanno operando trasferimenti d’acqua da altre zone.
Le conseguenze della siccità si estendono oltre la semplice mancanza d’acqua per l’uso quotidiano o per l’irrigazione dei campi.
Nel ragusano le sorgenti sono quasi completamente prosciugate; situazione simile si registra a Messina mentre Palermo vive sotto il regime del razionamento idrico. Le piogge recentemente cadute hanno interessato solo marginalmente l’estremo lembo nord-orientale dell’isola, lasciando il resto del territorio a confrontarsi con una grave carenza idrica.
Di fronte a questa emergenza, diventa imperativo adottare misure volte alla conservazione delle risorse idriche e all’esplorazione di soluzioni alternative per garantire la disponibilità d’acqua necessaria allo sviluppo socio-economico della regione siciliana.
La crisi attuale richiede un impegno collettivo che vada oltre le emergenze temporanee e punti verso una gestione sostenibile ed equa dell’oro blu nell’interesse delle generazioni presenti e future.