Cosa succede al Superbonus 110 per cento, la situazione attuale resta incerta mentre cresce l’attesa da parte dei contribuenti interessati.
La Legge di Bilancio 2024 che doveva arrivare all’approvazione in tempi record, almeno nelle previsioni più ottimistiche da parte del Governo, è invece ferma in fase di discussione al Parlamento. Quindi sempre con maggiore probabilità, l’approvazione ci sarà soltanto tra Natale e Capodanno.
Quindi ancora tutto fermo per i provvedimenti previsti in manovra, tra questi di certo uno dei più discussi riguarda il cosiddetto Superbonus, del quale ancora si parla accesamente sia tra le forze politiche che nell’opinione pubblica. Infatti uno degli emendamenti annunciati concerne proprio la misura relativa alle agevolazioni per i lavori di ristrutturazione edilizia, con risvolti molto importanti per imprese, condomini e famiglie coinvolte.
Superbonus 110 per cento, cosa sta accadendo
La situazione appare confusa, infatti l’emendamento che ancora manca all’appello è quello relativo alle infrastrutture, tema centrale del dibattito politico. I relatori di maggioranza delle legge di bilancio devono presentare ancora varie modifiche, tra cui quella relativa al Superbonus 100 per cento.
Anche le forze di minoranza hanno presentato delle modifiche, del numero di circa 2.600, sulle quali il Governo non si è ancora pronunciato, con le proteste che si possono immaginare. Una situazione surreale secondo il parere del Movimento 5 stelle. Ma sul Superbonus sono incentrate le discussioni più accese, che coinvolgono anche le forze di maggioranza che appaiono distanti tra loro.
Sul tavolo del Governo c’è infatti un emendamento firmato da un esponente di Fratelli d’Italia, con Forza Italia possibilista, che introduce l’idea di non di una vera e propria proroga, ma di una Sal (Stato di avanzamento lavori) straordinaria, per garantire tutti lavori fatti negli ultimi due mesi dell’anno in corso con la documentazione da presentare entro i primi 10 giorni di gennaio 2024. Un provvedimento utile per il completamento dei lavori, secondo il relatore.
In tal modo tutti i lavori effettuati nel 2023 sarebbero coperti con il Superbonus 110 per cento compresi quelli svolti negli ultimi due mesi. Si avrebbero così alcune chiusure dei cantieri in modo non oneroso, con un meccanismo che anticipa la rendicontazione di più spese possibili nel 2023. Tuttavia questa proposta trova la ferma opposizione del MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze), come conferma il ministro Giancarlo Giorgetti.
Il politico della Lega infatti smentisce ogni ipotesi di proroga del Superbonus che possa gravare sulle casse dello Stato. Quindi una situazione ancora in bilico, mentre si parla di lavori da concludere per circa 13 miliardi di euro e la certezza che per i lavori slittati al 2024, la detrazione sarà del 70 per cento.