Se hai intenzione di donare un immobile, continua a leggere per scoprire quali sono i problemi nascosti, di cui nessuno parla.
Sono diverse le ragioni per le quali una persona può essere spinto a donare l’immobile a qualcun altro. Nella maggior parte dei casi lo strumento della donazione in ambito immobiliare è utilizzato tra genitori e figli. Si tratta di un modo che permette ad un genitore di trasferire la proprietà di un bene immobiliare ad un figlio, senza attendere il procedimento successorio.
Ma donare un immobile è davvero così conveniente? Ci sono una serie di problemi di cui nessuno parla, che dovresti proprio conoscere prima di compiere questo importante passo.
La donazione è uno strumento previsto dalla legislazione italiana, con la quale una persona ha la possibilità di cedere, a titolo gratuito, un bene di sua proprietà ad un altro soggetto. Quest’opportunità permette anche di trasferire la proprietà di un bene immobile, di un fabbricato o di un terreno.
Lo strumento della donazione spesso viene utilizzato nell’ambito di un rapporto genitore figlio. Anche se si tratta di un procedimento del tutto legale non è privo di rischi, che riguardano sia durante il donario.
In base ad alcuni dati statistici raccolti dal Consiglio Nazionale del notariato, in Italia la donazione immobiliare è uno strumento molto utilizzato. Basti pensare che, solo nel 2022, sono avvenute 212.992 donazioni immobiliari. Il dato è leggermente calato rispetto al 2021, ma conferma il trend in crescita se si considera il 2019.
Il report evidenzia che le donazioni immobiliari sono decisamente più frequenti nelle regioni del sud Italia e nelle isole. In queste aree del paese si verificano il 50,17% delle donazioni immobiliari italiane. In particolare la Regione dove avviene il maggior numero di donazioni di immobili è la Campania, seguita da Sicilia, Puglia e Lombardia. La donazione è scelta dagli italiani come strumento per trasferire la proprietà di un bene immobile ad un altro soggetto per diverse ragioni. Una su tutte: la tassazione agevolata.
Tuttavia, oltre ai vantaggi legati a questo strumento non bisogna sottovalutare i rischi che potrebbero coinvolgere sia il donante che il destinatario. Dopo la morte del donante, gli eredi legittimari potrebbero riscontrare una lesione della propria quota di legittima e rivendicare il bene concesso in donazione. Se l’esito dovesse essere positivo, la legge può disporre la reintegrazione della quota di legittima che si traduce nella restituzione del bene.